Valanga di certificati medici testimoniano che un vigile su sei non è idoneo al servizio attivo. Sono tanti i malanno che colpiscono gli agenti della Polizia locale di Roma, tali da renderli impossibilitati a ‘scendere in campo’. Negli ultimi mesi, come riporta Repubblica, su 6.000 unità di personale ben 945 non è idoneo al servizio. Una catastrofe per il corpo dei vigili urbani e per la città.
Dati allarmanti
I dati sono allarmanti: sono 331 richieste di esenzione dal servizio in esterna, 193 per non occuparsi della viabilità sotto le intemperie ed esposti allo smog record di Roma, altre 214 per non lavorare di notte e 23 per evitare pure il turno seminotturno. E allora chi resta a svolgere il lavoro preposto?
Non si tratta esclusivamente di certificazioni mediche che rendono i lavoratori non idonei a stare in strada, ma anche di documentazioni sanitarie che specificano l’inidoneità a stare sotto la pioggia, a stare seduti in auto, a prestare servizio in ufficio, a indossare le mascherine di protezione per il Covid 19 e persino a indossare la divisa.
Chi resta in servizio attivo?
Come dare torto ai romani che lamentano l’assenza dei vigili sulle strade di Roma che, solo nel 2022, hanno mietuto ben 150 vittime. In questo bailamme ci sono anche coloro che sono stati esentati temporaneamente dal servizio attivo, 750, e anche chi è stato ritenuto da una commissione medica incompatibile.
Già l’organico è carente, in quanto anche il tentativo della precedente Giunta di rimpinguare le fila del corpo della Polizia locale si è concluso con 161 assunzioni su 500 posti messi a disposizione, poi tutte queste malattie fanno calare ulteriormente il numero del personale attivo. In una situazione di questo tipo come è possibile garantire a sicurezza e il decoro della città? Evidentemente le critiche dei cittadini non sono basate sul nulla…
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