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Roma, uomo trovato in una pozza di sangue: 56enne muore in ospedale

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Polizia Scientifica a Roma

Ritrovamento macabro all’ex Città del Rugby di Roma, dov’è nelle prime ore della mattina è stato rinvenuto un uomo in fin di vita. L’area, situata all’interno del quartiere di Spinaceto in IX Municipio, è storicamente occupata abusivamente. La vittima è risultata essere una persona di origine rumena, probabilmente legato alla comunità nomade che si è insediata all’interno della struttura sportiva lasciata in stato di abbandono. 

L’uomo gravemente ferito ritrovato nella Città del Rugby di Roma

I soccorsi hanno trovato l’uomo in una pozza di sangue, con i paramedici che hanno subito definito come disperate le condizioni del ferito. La persona era riversa a terra, in un punto di via Augusto Renzini. Ai primi riscontri, la vittima è risultata essere nata nel 1967. Trasportato in codice rosso presso la struttura ospedaliera del Sant’Eugenio, l’uomo è deceduto lì per le gravissime ferite riportate. 

Città del Rugby di Spinaceto
Città del Rugby di Spinaceto

Le prime ipotesi attorno al decesso del nomade

Secondo i referti medici dell’uomo, sul corpo non ci sarebbero segni di arma bianca – quindi tagli – e tantomeno tracce di fori legati ai proiettili. La pista degli investigatori, al momento, collegherebbero la pesante emorragia come conseguenza di un brutale pestaggio ai danni della vittima. Tutto potrebbe essere nato da una rissa all’interno dello stabile occupato dai nomadi, con lo stesso uomo che si sarebbe trovato sopraffatto dalle botte di una o più persone.

Ennesimo episodio di degrado all’interno della Città del Rugby di Spinaceto

La morte dell’uomo segnala l’ennesimo grave episodio che fa da contorno all’abbandono della Città del Rugby di Spinaceto. Da anni questa struttura è occupata abusivamente, con i nomadi che lentamente stanno occupando anche gli stabili limitrofi all’area sportiva. Già nel 2021, i residenti del quartiere avevano manifestato grande paura per questa situazione, considerato come le occupazioni avevano toccato anche locali pubblici come le ex scuole del territorio in stato d’inattività. 

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