Chiamate a tutte le ore, anche di notte. E poi le aggressioni e le minacce condite sempre da quel “ti ammazzo”: una volta alludendo ad una pistola, altre sostenendo che era pronto a “tagliarle la testa“. Lo stalker non si faceva scrupoli e non si era fermato nemmeno davanti alla prima condanna ricevuta per atti persecutori proprio nei confronti della vittima, una donna romana.
Emergono nuovi particolari sulla vicenda di Cristina, la donna finita nel mirino del 36enne di origine indiana che l’aveva reiteratamente perseguitata e minacciata di morte tentando anche di stuprarla. Adesso però l’incubo, come vi avevamo anticipato in questo articolo, per la vittima è finito: sono stati i Carabinieri infatti, a seguito delle indagini, a rintracciarlo e ad arrestarlo. Dovrà – nuovamente – rispondere delle gravi accuse a suo carico, avendo ossessionato la donna facendola sprofondare in un vortice di ansia e paura.
Le indagini
Questa la ricostruzione della vicenda. Come detto infatti l’uomo non era nuovo a comportamenti di questo genere essendo già stato condannato per atti persecutori nei confronti della stessa donna, in un altro procedimento. Ma dopo aver espiato la pena lo scorso 24 aprile 2023, sulla base delle denunce presentate dalla donna ai Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, era tornato a perseguitare la vittima. Aggressioni continue e poi le minacce tanto che la donna era di nuovo sprofondata in un perdurante e grave stato di ansia e paura: gravissimi infatti i messaggi lanciati dallo stalker alla vittima – come ad esempio il riferimento al possesso di una pistola – tanto da farla temere per la propria incolumità personale.
Le telefonate
E poi gli appostamenti, “So cosa hai fatto oggi“, e il controllo sulla sua vita. Quindi le tantissime telefonate. A qualsiasi ora del giorno e della notte. In particolare il 30 maggio 2023, quando è indiziato di aver effettuato 21 chiamate alla donna, provando un approccio e arrivando comunque a minacciarla di morte. Ancora. Nei giorni successivi, fino al 9 giugno, avrebbe effettuato – anche di notte – oltre 260 tentativi di chiamata rimasti senza risposta; il 10 giugno un’altra chiamata e le stesse minacce di morte dicendole in più che le avrebbe tagliato la testa; dal 28 al 30 giugno 2023 altre 146 chiamate e il 9 luglio l’ultimo tentativo: “Incontriamoci”, le parole rivolte alla vittima.
L’arresto: lo stalker è un indiano a cui era stato negato lo status di protezione internazionale
I Carabinieri della Compagnia della Compagnia di Roma Eur sono arrivati così, su delega della Procura della Repubblica di Roma hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere, ad arrestare il criminale. Si tratta di un cittadino indiano di 36 anni, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale a seguito di diniego del riconoscimento dello status di protezione internazionale e al momento trattenuto presso il centro di permanenza per i rimpatri di Roma Ponte Galeria.
A questo proposito, c’è da dire, parte delle condotte contestate, l’uomo è accusato di averle compiute quando si trovava presso un altro centro di permanenza per rimpatri, a Potenza. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma quando hanno saputo che all’uomo era stato negato il riconoscimento dello status di protezione internazionale, ma che era uscito dal CPR ed era di nuovo libero nonostante la sua posizione irregolare sul territorio nazionale, si sono subito attivati per assicurare una scorta alla vittima e garantirle protezione. Allo stesso tempo sono state avviate le ricerche dell’uomo che è stato rintracciato a Roma il 17 luglio scorso e accompagnato presso il centro di permanenza per rimpatri di Ponte Galeria dove ieri sera è stato arrestato.