Voleva lavorare in Vaticano o all’Eni e lo voleva così tanto da essere arrivato a minacciare un amico che avrebbe dovuto aiutarlo a raggiungere quell’obiettivo: “O mi restituisci 50mila euro o ti mando sotto casa due miei amici pregiudicati diLatina. Come ti beccano, ti spezzano le gambe”. La vicenda, riportata da Il Messaggero, ha come protagonista un noto influencer, con oltre 400mila follower su Instagram e campione di arti marziali che ora è a processo per tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza e minacce.
L’influencer chiede a un ex consulente politico di procurargli colloqui di lavoro
Prima di diventare un noto influencer, il 36enne indagato era un organizzatore di eventi che si rivolgeva a un ex consulente politico per cercare di ottenere un incarico di rilievo, possibilmente in Vaticano o all’Eni. Per questo incarico il 36enne avrebbe pagato all’ex consulente politico, viaggi e cene per un importo complessivo di 9mila euro in due anni. E sarebbe arrivato al punto di prestargli anche la sua Bmw 640 cabrio, che in quell’occasione sarebbe stata rubata. Nonostante i colloqui di lavoro procurati, il 36enne non si sarebbe presentato, finchè stanco l’ex consulente politico, che si è costituito parte civile nel processo a carico del campione di arti marziali, avrebbe deciso di smettere di cercare un’occupazione all’influencer e allontanarlo.
Le minacce all’ex consulente politico
La scelta di prendere le distanze dal 36enne è costata all’ex consulente politico una serie di minacce. L’influencer avrebbe preteso indietro i 9mila euro e 50mila euro in contanti, un Rolex e una nuova Bmw. Ma la vicenda diventa ulteriormente ingarbugliata quando entra in scena una terza persona, un 70enne, che avrebbe lavorato nello Stato Vaticano dove pare continuasse a mantenere rapporti. L’ex consulente politico, allora, avrebbe fatto conoscere il 70enne all’influencer, sperando probabilmente di riuscire a fargli coronare il sogno di lavorare nel Vaticano.
Le minacce, le persecuzioni e le botte al 70enne
Il 36enne avrebbe pensato bene di donare 600 euro a ‘Bon Samaritain’, associazione umanitaria, pensando che fosse sufficiente. Ma il 70enne gli avrebbe spiegato che non era quella la procedura. Un chiarimento che non ha soddisfatto il campione di arti marziali che avrebbe iniziato pedinare l’ex dipendente del Vaticano per chiedere indietro la somma. In un’occasione sarebbe arrivato pestarlo al punto da mandarlo in ospedale con 20 giorni di prognosi… Insomma una storia, al momento, che presenta ancora diversi punti oscuri e che dovrà trovare chiarezza nel corso del processo a carico del 36enne.
Roma, disabile vittima di stupro di gruppo: 34enne a processo