Era ricercato per tentato omicidio, per aver ferito con un’arma da fuoco alle gambe e al torace un uomo con il quale aveva avuto un’accesa discussione per questioni economiche. Sono stati gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica capitolina, nella mattinata di oggi, giovedì 11 luglio, a sottoporre un cittadino albanese di 44 anni ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura restrittiva a suo carico, poiché gravemente indiziato del reato di tentato omicidio.
L’uomo è stato intercettato, nella serata di ieri, da personale della Polizia di Frontiera Marittima ed Area di Bari, che ha proceduto al suo controllo, verificando che lo stesso era destinatario di rintraccio per la suddetta misura, che gli è stata poi notificata in loco.
I fatti
I fatti per i quali è stata emessa la misura risalgono al 21 ottobre 2023, allorquando un uomo italiano si é presentato, a bordo della sua auto, al pronto soccorso dell’Ospedale “Sant’Andrea” in pericolo di vita, poiché ferito con diversi colpi d’arma da fuoco al torace e alle gambe.
Le indagini
L’immediata attività di indagine intrapresa dalla Squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, consistita nell’audizione della vittima e di alcuni testimoni presenti all’evento, ha consentito di delineare compiutamente i fatti ed ottenere gravi indizi in merito alla responsabilità del cittadino albanese, poi arrestato.
La lite, poi gli spari
Secondo quanto accertato, i due protagonisti della vicenda, poco prima che la vittima si recasse in ospedale, avevano avuto una lite per motivi economici, al termine della quale ne era scaturito anche un inseguimento a bordo delle rispettive auto, in zona Flaminio. Al termine dell’inseguimento, il cittadino albanese aveva esploso diversi colpi d’arma da fuoco nei confronti della vittima, attingendolo, mentre era alla guida del suo veicolo, al torace e alle gambe, per poi fuggire.
La richiesta della misura cautelare
Ricostruita compiutamente la dinamica dell’evento da parte della Squadra Mobile, il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha richiesto l’applicazione della custodia cautelare nei confronti dell’indagato e il Giudice per le indagini preliminari ha emesso l’Ordinanza con la quale ha applicato la misura degli arresti domiciliari, poi eseguita da personale della Polizia di Frontiera Marittima ed Area di Bari e dalla Squadra Mobile romana.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.