Un servizio de Le Iene ha messo in evidenza come i tassisti a partita Iva in tutt’Italia dichiarino molto meno dell’incasso reale. Roma, sembra, tra le principali città in cui si registra un fenomeno, visto che dati governativi alla mano, la trasmissione di inchiesta in onda su Italia 1, ha evidenziato come nel 2021 nella Capitale gli autisti di taxi abbiano dichiarato un’entrata di 6.240 euro l’anno, come a dire 52° euro mensili.
Dichiarazioni di gran lunga inferiori ai guadagni effettivi
Nonostante il calo degli introiti sia stato addebitato alla pandemia, Le Iene hanno fatto rilevare come anche in precedenza, nel 2019 ad esempio, i guadagni erano stimati sui 12mila euro annui. Ma sempre il programma ha messo in risalto come gli eventuali pagamenti con il Pos rendono impossibile raggirare lo Stato, visto che si tratta di pagamenti tracciabili, fatta salva la possibilità di chiedere pagamenti in contanti, sui quali sono impossibili accertamenti.
Tutti i trucchetti messi in atto per dichiarare meno
Ma i tassisti sono ben organizzati, come riporta La Repubblica, e sanno bene che devono arrivare a dichiarare un massimo di 1.500 euro al mese. Le somme tracciabili devono, perciò rispettare, la dichiarazione dei redditi, mentre quelli che vengono percepiti cash sono considerati ‘in più’. Questo consente di avere entrate anche molto cospicue, l’importante è tenere a mente o scritto le entrate con i Pos, per non sforare.
Gli sconti per coloro che pagano in contanti e i prezzi maggiorati ai turisti
Ma ci sarebbe anche un altro problema portato alla luce dal servizio televisivo: il pagamento di somme maggiorate che vengono richieste soprattutto ai turisti. Sta di fatto che con limitazioni dei pagamenti con Pos, magari ‘perché non funziona’, la richiesta di pagamento in contanti, magari applicando uno sconto, consentono di mettere da parte un bel gruzzolo. E Le Iene hanno immortalato un tassista che sottolineava al suo cliente: “ Con la carta sono 45 euro, in contanti sono 40 euro”.
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