Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 20 persone per traffico di sostanze stupefacenti.
All’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato un sodalizio dedito alla compravendita di ingenti quantità di cocaina, capeggiato da FITTIRILLO Roberto (classe 1954).
Sgominata banda di narcotrafficanti: il capo era un ex membro della “Banda della Magliana”
FITTIRILLO è noto per i suoi trascorsi con appartenenti alla “Banda della Magliana” ed è stato coinvolto in varie inchieste giudiziarie e imputato nel processo seguito alla c.d. operazione “Colosseo”, ove fu accusato di concorso in diversi omicidi e traffico di droga.
Negli anni successivi a tali fatti di cronaca, non sono emerse ulteriori vicende in cui il FITTIRILLO sia risultato in collegamento con il mondo del crimine romano.
Le odierne indagini hanno, invece, tratteggiato la figura di un personaggio che si è posto quale parte attiva e di notevole spessore nel settore degli stupefacenti.
Dal suo quartiere di origine, il Tufello, dove già vari collaboratori di giustizia intranei alla “Banda della Magliana” avevano all’epoca dichiarato che operasse, FITTIRILLO ha diretto e gestito una strutturata organizzazione articolata in due rami (la logistica e la distribuzione), che riforniva altri sodalizi attivi nella vendita all’ingrosso di droga nella Capitale.
Tutti i membri della banda
L’aspetto logistico era gestito dal figlio FITTIRILLO Massimiliano (classe 1976) e dai complici GENTILEZZA Enrico (classe 1960) e BRACCINI Angelo (classe 1962), tutti destinatari del provvedimento cautelare.
Al ramo della distribuzione spettava, invece, il compito di individuare gli acquirenti e contrattare le forniture; questo fondamentale ruolo era demandato agli odierni arrestati MARINI Alessio (classe 1984), ROSSETTI Stefano (classe 1976) e RAGULI Massimiliano (classe 1965), saltuariamente coadiuvati da PERNI Danilo (classe 1970).
La complessa rete di connivenze comprendeva, inoltre, ulteriori personaggi – tutti acquirenti all’ingrosso e, pertanto, parimenti destinatari della misura cautelare in carcere – taluni dei quali già noti alle locali cronache giudiziarie.
Si tratta, in particolare, di FABIETTI Fabrizio (classe 1977), arrestato dai Finanzieri del G.I.C.O. nel novembre 2019 nell’ambito dell’operazione “Grande Raccordo Criminale” perché al vertice, unitamente al noto PISCITELLI Fabrizio, di un’autonoma organizzazione criminale dedita al narcotraffico; BORGHI Fabrizio (classe 1977), GERDAN Daniela Viorica (classe 1980) e MANCINI Silvio (classe 1978), nel ruolo di corrieri della droga, D’INVERNO Alessandro (classe 1973), CESPEDES Brian Leonardo (classe 1990) e CESPEDES Michael Adriano (classe 1992), questi ultimi due argentini di origine ma ormai stabilitisi a Ostia. Nell’area del litorale operavano, infine, gli odierni arrestati DI NAPOLI Kevin (classe 1996), CERCHI Alessandro (classe 1987), DE PASQUALI Roberto (classe 1975), CASTELLI Adamo (classe 1967) e PASIMOVICH Nicolas (classe 1985).
Il modus operandi
Le indagini hanno restituito uno spaccato delittuoso di elevato livello, tecnologicamente al passo con i tempi e attrezzato per cercare di eludere le attività di prevenzione e repressione delle Forze dell’Ordine.
Oltre all’utilizzo di utenze telefoniche riservate e munite di sistemi di criptaggio delle comunicazioni, la distribuzione della cocaina avveniva secondo un collaudato modus operandi finalizzato a frazionare le fasi della consegna e vanificare eventuali interventi repressivi. Gli acquirenti, infatti, venivano invitati a posteggiare l’autovettura nei pressi di un luogo convenuto, affinché i complici addetti alla logistica, una volta prelevate le chiavi del mezzo, potessero rifornirlo della partita di droga pattuita senza che i corrieri della droga, più esposti alle indagini, fossero direttamente coinvolti nello scambio.
Ciò nonostante, le attività di monitoraggio hanno consentito di ricostruire la compravendita, in pochi mesi, di circa kg. 120 di cocaina, per un valore stimato “al dettaglio” di oltre 5 milioni di euro.
Le azioni di contrasto assicurate nel corso delle indagini e culminate nell’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare testimoniano l’impegno della Procura della Repubblica e delle Fiamme Gialle di Roma nella tutela della legalità e nel contrasto ai traffici illeciti.
