Blitz delle forze dell’ordine stamattina a Roma, sulla Tiburtina, per sgomberare l’ex fabbrica di penicillina sulla Tiburtina. Lo stabile era stato nuovamente occupato dopo altri interventi analoghi avvenuti negli anni scorsi. E stamattina si sta svolgendo una nuova operazione.
L’ex fabbrica di penicillina LEO Roma, lo ricordiamo, è ciò che rimane di un complesso industriale di Roma, situato nel quartiere Ponte Mammolo, al decimo km di via Tiburtina, nel quale era ospitata la produzione farmaceutica dell’antibiotico Penicillina. Già nel 2022 l’edificio era stato liberato dagli occupanti e, prima ancora, un altro blitz era avvenuto nel 2018. Per quanto riguarda l’intervento di oggi, giovedì 19 ottobre 2023, ancora non si hanno particolari in merito. Presente la Polizia di Stato che ha iniziato le operazioni poco fa; sul posto anche la Polizia Locale di Roma Capitale con il Gruppo Tiburtino. Seguiranno aggiornamenti. (foto di repertorio)
Montanini (Lega): “Ora via ad abbattimento o riqualificazione struttura”
In merito all’intervento in corso – di cui si attendono ulteriori dettagli – è intervenuto Fabrizio Montanini, capogruppo Lega IV Municipio Roma. “L’ex fabbrica della penicillina è stata sgomberata questa mattina – ci dice raggiunto ai nostri microfoni – da quando venerdì scorso sono stati allontanati gli occupanti dai capannoni di Tor Cervara, i cittadini della zona di Prato Lungo hanno iniziato a contattarmi perché l’ex penicillina stava tornando lentamente a riaffollarsi”.
Come detto infatti non è la prima volta che lo stabile viene occupato abusivamente. “In questi giorni ho postato i video che confermavano la nuova occupazione e ho contattato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per avvertirlo di quanto stava accadendo nel mio Municipio. Questa mattina c’è stata la bella notizia dello sgombero”. Secondo il Consigliere sarebbero state una cinquantina le persone presenti.
“Ringrazio la Polizia di Stato e la Polizia Locale per il lavoro svolto. Ora, mi auguro che le persone che non hanno diritto a restare in Italia vengano rimpatriate e che inizi un percorso di riqualificazione o abbattimento di questo stabile fatiscente e degradante per tutta la Tiburtina. Intanto è necessario chiudere tutti gli accessi, altrimenti presto saremo di nuovo punto e da capo“, conclude Montanini.