Era stata sfrattata, avrebbe dovuto lasciare la sua casa ieri, 17 novembre. È la storia di Nicoletta, 85enne e malata oncologica, che vive in viale Jonio a Roma in un appartamento della fondazione Enasarco. Quest’ultima lo vuole indietro, ma l’anziana è sola, non ha familiari o amici da cui andare. Nessuno può ospitarla. In aiuto dell’85enne, ha riportato Repubblica, è intervenuto l’assessore alle Politiche abitative del III municipio Luca Blasi e l’Asia- Usb, associazione inquilini e abitanti.
Una vicenda che l’Assessore ha reso pubblica attraverso i social, adoperandosi contemporaneamente per evitare lo sfratto di Nicoletta. Al momento è riuscito a ottenere la possibilità per l’anziana di restare ancora due mesi. Un lasso temporale che dovrebbe esserle utile a trovare una nuova casa e magari dare al Municipio la possibilità di trovare un’altra soluzione idonea. “Nicoletta non ha un lavoro e per questo non riesce a sostenere i costi dell’affitto. Se non ci fossimo stati oggi sarebbe in mezzo alla strada” ha scritto Blasi nel suo post. Ma a sostenere Nicoletta c’è anche l’Asia-Usb che con l’Assessore ha partecipato a un presidio sotto casa dell’85enne.
Diverse le persone a rischio sfratto
Sono diverse le situazioni come quella di Nicoletta. “Ci sono altri casi imminenti di sfratto – dice Fabio Catalano, sindacalista -. L’Onu si era pronunciata per sospendere gli sfratti in città, ma il problema è che l’Avvocatura dello Stato ha chiesto al Tribunale di Roma di non considerare la pronuncia. Il risultato è che tutti gli sfratti che siamo riusciti a rimandare nell’ultimo anno ora sono in esecuzione. In questa città servono migliaia di alloggi pubblici e degli strumenti più incisivi nel breve periodo. Oggi chi ottiene un assegno dal municipio dopo essere stato sfrattato non riesce a trovare sistemazioni a causa della narrazione che viene fatta su chi subisce uno sfratto”.
Il progetto di convocare un tavolo di concertazione
Una situazione allarmante per la quale Blasi si è proposto l’obiettivo di convocare un tavolo di concertazione con le parti sociali per prevenire situazioni come quella di Nicoletta. “Intendiamo realizzare una fotografia della situazione con chi la vive ogni giorno – dice l’assessore a Repubblica -. Poi consegneremo il lavoro del tavolo al Campidoglio, ma siamo preoccupati. Ieri si è evitato uno sfratto anche grazie alla comprensione delle forze dell’ordine, ma non è un bel segnale che gli enti come Enasarco chiedano questo tipo di interventi in situazioni di disagio. Si parla molto di fragilità, ma le fragilità non sono casuali: esistono perché è il sistema ad essere fragile”.
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