Ancora una violenza di gruppo a danni di una minorenne. Ancora una donna sequestrata e stuprata per ore. La ragazza, di appena 17 anni, ha avuto l’unico torto di fidarsi di un uomo conosciuti da poco. Si è fatta abbindolare dai suoi modi apparentemente tranquilli e affascinanti. Mai e poi mai si sarebbe aspettata che dietro quell’aspetto da bravo ragazzo si celasse un mostro.
La trappola
La ragazza aveva conosciuto l’uomo, un trentenne di origine libica, l’estate scorsa. In una serata di luglio del 2021, a Roma, la giovane era in un locale insieme ad alcuni suoi amici, in zona San Giovanni in Laterano. Ad un tratto alla comitiva si erano avvicinati due ragazzi 30enni stranieri, entrambi libici.
Avevano iniziato a chiacchierare con i ragazzi più giovani. La 17enne si era trovata particolarmente bene a dialogare con uno dei due 30enni. Si presentava bene, sembrava un bravo ragazzo. Tanto che i due decidono di fare una passeggiata insieme. Il 30enne, passeggiando, arriva fino alla strada in cui si trova il suo B&B. Li scatta la trappola. Le dice di aver dimenticato una cosa nella stanza, le chiede se lo accompagna un attimo a prenderla.
La ragazza abbocca. Ma una volta saliti, nella stanza c’è anche l’altro ragazzo e iniziano le violenze. Le sequestrano il cellulare e lo spengono per impedire che chieda aiuto. Poi la stuprano a turno. Solo all’alba la lasciano andare. La giovane riaccende il telefono e chiede aiuto ai suoi amici.
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L’intervento della polizia
Gli amici la trovano nei pressi della stazione. Lei racconta tutto. Poi, convinta a denunciare, ripete la stessa storia agli agenti del Commissariato Celio. I poliziotti fanno scattare le immediatamente le indagini, che durano alcuni mesi. Ma già quel giorno i medici del pronto soccorso avevano confermato le violenze subite dalla ragazza.
E adesso, grazie alle minuziose indagini, gli agenti sono riusciti a risalire ai colpevoli della terrible notte di violenza. Si tratta di due libici entrambi rifugiati politici. Il primo dei 2 uomini è stato rintracciato venerdì scorso, il secondo lunedì mattina: entrambi, dopo la notifica dell’ordinanza, sono stati condotti in carcere a disposizione della Magistratura.