È una storia assurda quella capitata a un uomo al quale sono stati consegnati non i resti della mamma ma quelli di un altro defunto. Una vicenda finita con una denuncia che ora si trova sui tavoli della Procura e per la quale, probabilmente, sarà necessaria anche la riesumazione di una salma. La questione, infatti, è diventata un rebus. Ma andiamo per gradi.
Cosa è successo
L’uomo si è rivolto al cimitero di Prima Porta per avere i resti della mamma morta a 83 anni l’11 novembre del 2020 ed è stata cremata, ma quando ne sono state chieste le ceneri sono state consegnate quelle di un moldavo o almeno così c’era scritto sulla targhetta. La vicenda è stata ricostruita da Repubblica che sentito il figlio della defunta ha sottolineato: “I miei cani trattati meglio di mia madre. Rispetto per le persone, rispetto per la morte. Tutto questo è mancato al cimitero di Prima Porta”.
Tutto appare molto intricato e assai poco chiaro. E anche quando sono state chieste spiegazioni a chi si occupa della cremazione, risposte chiare non se ne sono arrivate. Insomma un vero e proprio pasticcio nel quale il figlio della 83enne sta facendo fatica a venire a capo.
Gli consegnano l’urna di un uomo invece che quella della mamma
In un primo momento quando l’uomo ha chiesto l’urna della madre e gli sarebbe stato risposto che non la trovavano, poi gli avrebbero consegnato quella di un uomo moldavo che, oltretutto, doveva essere tumulato. Giustamente irritato e indispettito il figlio dell’83enne ha chiesto: “Cosa me ne faccio?”. Ma gli operatori gli avrebbero risposto che seppure c’era la targhetta di un’altra persona quella era l’urna della donna.
Come se non bastasse all’interno dell’urna è stato trovato un cartellino con il nome della donna morta l’11 novembre del 2020. A questo punto l’unico modo per venirne a capo di questa storia sembra essere quella di aprire la tomba del moldavo per verificare se all’interno ci sia effettivamente il corpo dello straniero, sempre che non ci trovino i resti della donna. Intanto però del caso è stata investita la Procura di Roma chiamata a fare chiarezza sullo scambio di salme, mentre il figlio dell’83enne è pronto a fare causa.
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