Scambiato per un ladro in casa sua e colpito da uno sparo da parte di un poliziotto. E colpito ad altezza d’uomo. A dimostrarlo un video, che avrebbe registrato tutto quello che è accaduto nella tarda serata di mercoledì 9 agosto. Quella sera, tra le 22 e le 23, nel suo appartamento in via Antonimina, a Roma, in zona Anagnina, il giovane imprenditore era solo in casa, quando hanno fatto irruzione gli agenti. Ma l’impianto di allarme ha ripreso tutto. E adesso il filmato, come dichiara il legale dell’uomo, Mario Murano, è stato consegnato agli inquirenti incaricati di seguire le indagini, per fare chiarezza.
Proprietario di casa scambiato per un ladro
I poliziotti del commissariato Romanina erano intervenuti dopo una serie di telefonate al 112 da parte degli inquilini che segnalavano lamenti e rumori provenire dall’appartamento situato al secondo piano, riferendo la probabile presenza di un ladro. Una volta arrivati sul posto, i poliziotti, non ottenendo alcuna risposta, sono entrati nella casa, dove tutte le luci erano spente. Il giovane, un 32enne che adesso è ricoverato in terapia intensiva al policlinico Casilino, uscendo dalla camera da letto si è ritrovato gli agenti di fronte. E qui ci sono i punti che solo il file della registrazione potranno chiarire.
Gli agenti avrebbero infatti intimato la classica frase: «Alt, polizia!», ma il 32enne non si sarebbe fermato. Resta da capire se il giovane abbia o meno proferito delle frasi contro gli agenti. Nel video di registrazione è compresa la parte audio. Si tratta di 120 minuti in cui tutta la scena è chiaramente visibile e che potrà essere usata dalla Procura per stabilire le responsabilità dell’agente che ha sparato, ferendolo a pochi centimetri dall’aorta femorale. Intanto il poliziotto che ha esploso il colpo è indagato per lesioni gravi: la Procura di Roma ha formalmente aperto un procedimento nei suoi confronti.
Il video della serata
Il 32enne quella sera aveva avuto alcuni momenti in cui era stato agitato. Per questo i vicini avevano sentito dei rumori. Poi, però, si era calmato ed era andato in camera da letto a vedere la tv. Tutta la scena, così come l’entrata della polizia e lo sparo, è stata ripresa dal sistema di allarme. «L’avvenuto uso delle armi da parte della Polizia di Stato nel luogo di privata dimora del giovane ferito, considerata l’assenza di alcuna situazione di pericolo reale o putativo, costituisce un fatto assai grave che non tollera alcuna giustificazione tesa ad escludere la responsabilità soggettiva di chi ha sparato», dichiara l’avvocato di famiglia, Mario Murano. «Anche laddove per assurdo il ragazzo abbia proferito parole di minaccia o non si sia attenuto alle intimazioni dagli Agenti intervenuti, comportamenti tutti da accertare, l’uso delle armi non era consentito, addirittura nel caso di specie con uno sparo in direzione del bacino e presumibilmente anche a distanza (circostanza evincibile dalla ritenzione del proiettile nel corpo del giovane)».
«Nello sgomento generale dei familiari e dei difensori per quanto accaduto va pur detto che fortunatamente all’interno dell’appartamento era installato un dispositivo audio che ha registrato le parole e i movimenti delle persone intervenute. Pretendiamo che la Procura della Repubblica di Roma faccia piena luce su quanto accaduto, anche con i necessari accertamenti tecnici, a tutela del giovane ferito, della sua famiglia e della stessa Polizia di Stato, la cui generale fiducia non può essere compromessa da un comportamento di un singolo che auspichiamo venga censurato secondo le norme di legge», conclude l’avvocato.