Roma, almeno 18 dipendenti all’interno di AMA rubavano il carburante dai mezzi della Municipalizzata al decoro urbano. Uno scandalo arrivato sulle pagine dei giornali più di un anno fa, con foto e video che immortalavano questi operatori nello svuotare i serbatoi dei molteplici veicoli della società dedicata alla pulizia della città. Colti con le “mani nel sacco”, sette dipendenti hanno deciso di patteggiare la propria pena con la giustizia italiana.
Il furto di carburante sui mezzi AMA a Roma
Le indagini si sono concluse, chiudendo il cerchio sui soggetti che, volontariamente, boicottavamo l’operato di AMA sulla città. Infatti, monetizzavano sul carburante dell’azienda, lasciando in panne i veicoli aziendali e rivendendo la benzina o il gasolio a terze persone. Un cerchio che avrebbe visto all’opera, secondo le indagini della Procura di Roma, almeno 18 dipendenti interni alla famosa azienda di Roma Capitale.
Tutti sono finiti sotto processo a Roma, con le udienze preliminari che sono già state fissate. Sette di loro, inoltre, hanno già patteggiato una pena con il Tribunale di Roma. Le condanne stabile, dopo patteggiamento, andrebbero da un anno e 11 mesi fino a 2 anni e 3 mesi nei casi più gravi. Secondo l’impianto accusatorio, scritto dal pm Carlo Villani, il carburante sottratto dai veicoli AMA veniva tirato fuori anche grazie all’aiuto di personalità esterne all’azienda.
Per chiudere l’indagine sullo scandalo all’interno della società al decoro ambientale, è stata fondamentale anche la collaborazione della stessa AMA, parte lesa all’interno di questo caso. Chi prelevava il carburante da dentro i mezzi della municipalizzata romana, utilizzava il metodo del “succhio”. In tal senso, la benzina o il gasolio venivano direttamente prelevati dai carburanti dei mezzi di azione dell’AMA. Vi erano però anche maniere alternative prelevare il prezioso liquido. In tal senso, l’utilizzo indebito di schede carburante presso società di rifornimento convenzionate con la realtà di AMA.
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