Avevano messo in piedi un vero e proprio commercio in nero di medicinali che rubavano all’interno della farmacia del Policlinico Umberto I di Roma. Viagra e antitumorali tra i farmaci preferiti dai magazzinieri che, probabilmente, sceglievano anche in base alla richiesta di mercato cosa ‘prendere’ per ottenere un guadagno sicuro e anche maggiore.
Le richieste di condanna del Pubblico ministero
Il pubblico ministero, al termine di un iter processuale lungo dieci anni, ieri mattina, ha formulato le richieste di condanna per i reati di associazione per delinquere, ricettazione e furto nei confronti dei magazzinieri che avevano messo in piedi l’organizzazione: condanne dai 2 ai 9 anni quelle chieste dalla pubblica accusa, in chiusura del processo. Gli imputati rischiano grosso…
Le attività investigative sulle quali si basa l’accusa e anche la richiesta di condanna, sono relative a furti documentati da sistemi di videosorveglianza grazie ai quali è stato possibile documentare l’ammanco di farmaci che in due anni ha raggiunto il valore di un milione di euro.
I farmaci spesso erano rubati su precise richieste degli acquirenti
Nella maggior parte dei casi, i magazzinieri incaricati dello smistamento dei medicinali, che a volte agivano anche con la complicità di personale interno al presidio ospedaliero (infermieri ad esempio), non prendevano farmaci a caso, ma quelli che gli erano stati chiesti. Se ne impossessavano e li portavano fuori dal nosocomio in zaini o borsoni. Avevano, pertanto, messo in piedi un vero e proprio commercio, in danno all’Umberto I che si è trovato a fare i conti con sparizioni e un ammanco di oltre un milione di euro.
Dopo la richiesta della pubblica accusa, nella prossima udienza la parola passa al giudice, in composizione collegiale. Sarà quest’ultimo a stabilire, alla luce di tutta la documentazione probatoria raccolta nel corso del procedimento, se accogliere o meno le richieste di condanna formulate dal pm d’udienza.
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