È morto da sei mesi ma resta imputato in un processo penale per evasione. Un paradosso del quale si è reso ignaro protagonista, in quanto deceduto, l’attore romano Roberto Brunetti, meglio noto come er Patata. L’uomo, a soli 55 anni, è stato trovato morto nella sua abitazione di piazza Bologna a Roma il 3 giugno del 2022 per cause che sono tutt’ora avvolte dal mistero.
Il processo è terminato solo 6 mesi dopo la morte
Attore romano, Brunetti ha preso parte a varie commedie tra le quali: Paparazzi, Fuochi d’artificio e anche Romanzo criminale, nonostante il suo decesso risalga a giugno scorso, è rimasto imputato in un processo penale fino al 30 novembre 2022. Un procedimento a carico di una persona non si interrompe automaticamente in conseguenza della morte, quest’ultima deve essere dichiarata dal giudice e così è stato anche per er Patata. Il magistrato Ramona Bruognolo ha dichiarato estinto il processo per morte dell’indagato, emettendo una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell’attore.
Noto anche per fatti di cronaca
Purtroppo oltre che per la sua carriera cinematografica il nome di Brunetti è legato anche a fatti di cronaca per i quali ha subito l’arresto. Finito in manette per spaccio di sostanze stupefacenti e costretto ai domiciliari a Velletri, nel corso di controlli dei Carabinieri, qualche tempo dopo, er Patata non è stato trovato a casa e gli è stato perciò contestato anche il reato di evasione. Un reato per il quale è stato mandato subito a processo, lo stesso nel quale è risultato imputato fino a qualche giorno fa. Solo due giorni fa, il 30 novembre, infatti, il giudice ha proceduto a dichiarare la morte dell’imputato pronunciando sentenza di non luogo a procedere.