Il piano di massima occupabilità del suolo pubblico di Roma centro va rifatto. È una decisione, seppure solo indiretta, che nasce da una sentenza del Tar, chiamato a pronunciarsi sul ricorso di un commerciante che si era visto negare la possibilità di installare sedie e tavolini fuori dal suo locale. Ebbene il giudice amministrativo non solo ha permesso l’allestimento di dehors, ma ha congelato il Pmo del Comune che dovrà redigerne uno nuovo.
Il Comune le nega la possibilità di allestire tavolini e sedie fuori dal suo locale
Una ristoratrice che ha la sua attività in Trinità dei Monti ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo in quanto il Campidoglio le ha negato la possibilità di allestire sedie e tavolini fuori dal suo locale. E, come ricorda Il Messaggero, già lo scorso anno l’esercente si era vista riconoscere le sue ragioni e, già in quell’occasione, aveva congelato il Pmo del Comune che, però, aveva fatto come se nulla fosse. Di fronte all’inerzia dell’Ente la commerciante aveva presentato un altro ricorso al Tar e nei giorni scorsi è stata pubblicata la sentenza che le dà nuovamente ragione.
Nominato un commissario ad acta per modificare il piano di massima occupabilità
Ma se la ristoratrice ha raggiunto il suo obiettivo e potrà allestire i suoi tavolini nel centro di Roma, a dovrà farlo senza un atto formale, almeno per il momento, perché il Comune è chiamato – ancora una volta – a modificare il piano di massima occupabilità. Ma anche a questo proposito è intervenuto il giudice amministrativo che ha previsto la nomina di un commissario ad acta che avrà proprio questo compito. Ma ad aggravare la situazione dell’amministrazione comunale capitolina ci sono altri commercianti che visto l’esito del ricorso della ristoratrice sono pronti a dare battaglia al Comune davanti al Tar per avere eguale trattamento in altre zone di Roma.
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