È una delle tante storie di un amore violento, fatto anche di schiaffi, pugni, fino ad arrivare a un tentativo di soffocamento. Sono, però, i protagonisti che fanno scalpore. Non si tratta, infatti, di una coppia qualunque, ma di due vigili urbani, in servizio nel Gruppo Prati. Una relazione extraconiugale tra i due, fatta di promesse da parte dell’uomo che assicurava: ‘Lascerò mia moglie’. Ma dopo un primo periodo di serenità, l’idillio è terminato. È stata la vigilessa a raccontare quello che succedeva e specificare che, a un certo punto, sarebbero iniziate le scenate di gelosia da parte della donna, e gli atti di violenza da parte dell’uomo, fino a quando, in un episodio in particolare, lui l’avrebbe presa a cazzotti ripetutamente e lei avrebbe deciso di lanciarsi giù dall’auto di servizio, spaventata, esasperata.
La vittima degli abusi esasperata ha presentato denuncia contro il collega
Ma non è stata questa la vicenda che avrebbe indotto la vittima a sporgere denuncia nei confronti dell’amante violento. La vigilessa, nella sua ricostruzione dei fatti, avrebbe infatti raccontato che in una discussione in casa, l’ennesima, il vigile avrebbe iniziato a prenderla a pugni in testa. Si sarebbe trattato della goccia che fa traboccare il vaso per la donna che, in preda alla rabbia, gli avrebbe lanciato contro la tazza con una tisana, provocando una reazione ancora più aggressiva. L’uomo le avrebbe messo le mani intorno al collo per tentare di soffocarla e lei si sarebbe liberata graffiandolo e arrivando a calciarlo nelle parti intime. Provvidenziale l’arrivo di un’amica che ha citofonato e ha interrotto quella furia tra i due.
La donna ha ricevuto le cure del pronto soccorso e si trova in una struttura protetta
A mettere davvero la parola fine alla storia d’amore sarebbe stato un ultimo messaggio nel quale il vigile diceva alla sua amante ‘sei pazza’ e le annunciava che non aveva più intenzione di avere a che fare con lei. Tutto quello che era successo, però, aveva messo a dura prova la vittima delle violenze, al punto da indurla a rivolgersi al pronto soccorso in uno stato di prostrazione. In quella sede i sanitari le avevano dato 5 giorni di prognosi. Ma, contemporaneamente, aveva anche presentato formale denuncia in Polizia contro il collega, l’amico, l’amante che l’aveva aggredita, percossa, terrorizzata. Se i poliziotti ora indagano sui fatti per cercare conferme in merito a quanto segnalato dalla donna, a quest’ultima gli investigatori hanno consigliato di rivolgersi a una struttura che si occupa delle vittime di violenza.
Il vigile ha dovuto riconsegnare l’arma
Al momento, l’agente in servizio a Prati è indagato per lesioni e minacce aggravate ed ha dovuto riconsegnare la pistola di ordinanza e svolge servizio in un altro ufficio, mentre la donna si trova ora in una località protetta, in attesa che vengano svolge le indagini sul caso, che vengano confermati o smentiti i fatti così come raccontati dalla presunta vittima.