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Roma: “Questo è il sangue delle donne uccise”, blitz a Trinità dei Monti

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blitz attivisti a trinità dei Monti

Hanno imbrattato la scalinata di Trinità dei Monti a Roma con vernice rossa. È successo stamattina, mercoledì 26 giugno, alle 10, quando alcuni attivisti contro la violenza sulle donne hanno raggiunto il centro della Capitale esposto un volantino e consegnato volantini con sopra scritti i nomi delle ragazze vittime di femminicidio.

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intervengono gli agenti della Polizia locale e i poliziotti per allontanare i manifestanti – ilcorrieredellacitta.com

Si tratta di esponenti del movimento ‘Bruciamo tutto’ che stamattina hanno creato il caos in piazza di Spagna costringendo gli agenti della Polizia locale del I Municipio insieme alla Polizia di Roma a intervenire per sgombrare l’area e restituirla ai visitatori.

L’intervento delle forze dell’ordine

Nonostante l’invito ad andare via, per alcuni manifestanti è stato necessario prenderli di peso per riuscire a liberare la scalinata. In tanti tra romani e turisti in visita in città si sono fermati ad osservare l’intervento delle forze dell’ordine. Alcuni manifestando anche grande sdegno per l’intervento dei manifestanti che hanno provocato un grande caos.

Ieri la Polizia ha fermato 7 attivisti con 5 litri di vernice rossa

Tutto questo mentre ieri gli agenti della Polizia di Stato della Digos romana, durante un servizio preventivo e di controllo del territorio nell’area del tridente, hanno intercettato 7 attivisti. Nella disponibilità del gruppo sono state trovate 4 taniche da 5 litri contenenti della vernice di colore rosa e 2 striscioni con la dicitura “bruciamo tutto fuoco trasformativo”, tutto materiale sequestrato.

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Ieri fermati altri 7 attivisti, alcuni dei quali trovati con 5 litri di vernice – ilcorrieredellacitta.com

Alcuni erano gravati da divieto di tornare a Roma

Dagli accertamenti svolti sull’identità delle 7 persone è emerso che 2 di loro erano gravati dalla misura di prevenzione del divieto di ritorno nel comune di Roma e per questo verranno denunciati in stato di libertà alla Magistratura.

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