Vantava una carriera da delinquente e dietro intimidazioni offriva protezione a un’associazione culturale situata nei pressi di villa Gordiani, ma dietro ‘corrispettivo’. I Carabinieri della Stazione Roma Prenestina, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato un 37enne originario di Cosenza, con precedenti, gravemente indiziato del reato di estorsione.
Si faceva consegnare denaro dall’associazione dietro minacce
L’uomo, da oltre un anno, vantando un fantomatico lungo curriculum criminale, a seguito di reiterate minacce e offerte di “protezione” a un’associazione culturale, avrebbe ottenuto dal presidente della stessa, un 40enne anche lui di Cosenza, numerose somme di denaro, ancora in corso di totale quantificazione. L’uomo avrebbe chiesto la somma di mille euro al mese a garanzia dell’incolumità dell’associazione.
La denuncia della vittima ai Carabinieri e le indagini
Le indagini dei Carabinieri sono scattate dopo la denuncia della vittima che ha riferito di essere ormai stremato dalle continue richieste del 37enne, suo conoscente da molti anni. Una segnalazione che ha indotto gli uomini dell’Arma della Stazione Roma Prenestina a mettersi sulle tracce dell’uomo. E i militari hanno rintracciato l’indagato che millantava rapporti con personaggi della criminalità in zona Torrevecchia.
La trappola che ha incastrato il 37enne
Ieri mattina, all’interno dello scalo ferroviario “Roma-Tiburtina”, i Carabinieri hanno organizzato un mirato servizio dove era stato programmato l’incontro tra indagato e vittima per lo scambio di denaro e, quando il 37enne ha ricevuto la somma contante di 200 euro e una carta PostePay quale acconto della pretesa somma mensile, sono intervenuti bloccandolo. e gli hanno fatto scattare le manette ai polsi
La convalida dell’arresto dal giudice
L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per l’uomo il divieto di dimora nel comune di Roma, con immediato allontanamento.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.