Roma. Occupata ieri sera la facoltà di giurisprudenza de La Sapienza. Erano circa duecento gli studenti e le studentesse che nel pomeriggio si sono radunati sulle scale della facoltà per l’organizzazione, da parte del collettivo, di un’assemblea antifascista dopo i danni subiti ieri all’auletta autogestita. Anche se ufficialmente la vicenda è ancora a carico di ignoti, per il collettivo non ci sono dubbi circa la responsabilità dei fatti, attribuiti all’associazione studentesca di destra Azione Universitaria. Quest’ultima, dal canto suo, ha rigettato ogni accusa.
Sapienza, distrutti i manifesti antifascisti dei collettivi: ”Attacco di Azione universitaria”
L’occupazione della facoltà di Giurisprudenza a La Sapienza
Organizzata ieri dal collettivo un’assemblea antifascista per quanto accaduto lunedì scorso nell’auletta autogestita, completamente devastata. Stracciati, fatti a brandelli i manifesti e i volantini di realtà romane che, ormai da anni, ne arricchivano le pareti, così come i giornali e lo striscione in ricordo della partigiana, avvocatessa, antifascista e politica torinese Bianca Guidetti Serra. Ieri, trascorse alcune ore dall’assemblea, la facoltà di giurisprudenza è stata poi dichiarata occupata. Forte la solidarietà espressa dalla comunità studentesca che ha partecipato numerosa all’assemblea indetta dal collettivo. Organizzato poi un sit in davanti al rettorato e la posizione degli studenti, che prendono di mira la rettrice dell’ateneo, appare alquanto chiara e perentoria: “la Polimeni deve dimettersi immediatamente dal suo incarico”, tuonano.
Chieste le dimissioni della rettrice
Organizzato poi, come dicevamo, da Cambiare Rotta un sit-in di protesta di fronte al Rettorato nel quale sono state chieste le dimissioni della rettrice, Antonella Polimeni: “Sotto il palazzo del rettorato abbiamo promosso un partecipato presidio per richiedere con forza le dimissioni immediate della rettrice Antonella Polimeni. È a lei che imputiamo la responsabilità della legittimazione ottenuta all’interno del nostro Ateneo dai fascisti che oggi intimidiscono e minacciano gli studenti nei loro spazi sociali e di discussione politica”. In merito alla vicenda la posizione presa dal collettivo appare chiara.
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