Home » News Roma » Roma, neonato muore dopo la circoncisione: condannata la mamma e due donne

Roma, neonato muore dopo la circoncisione: condannata la mamma e due donne

Pubblicato il
neonato nasce prematuro e senza esofago salvato al san camillo

Arriva la condanna per 3 donne con l’accusa di omicidio preterintenzionale. A marzo 2023 hanno circonciso un neonato causandone la morte.

i primi nati del 2024 a Roma
Tre donne condannate per la morte di un neonato (ilcorrieredellacitta.com)

Tre donne in manette per omicidio preterintenzionale. Una condanna arrivata in primo grado con il rito abbreviato dopo che, nel marzo 2023, hanno causato la morte di un neonato. Volevano circonciderlo: l’idea a una madre nigeriana di 30 anni arrivata in Italia. Cercava qualcuno che potesse aiutarla nella pratica, così si è rivolta a una persona di sua conoscenza.

Non era un medico, ma una badante che – d’accordo con la signora – si è presentata a casa insieme a un’altra collega che le faceva da “assistente”: la tragedia in pochi minuti, dopo i primi tagli il bambino ha cominciato a sanguinare. L’emorragia interna era più forte del previsto, quindi la trentenne è corsa dalle autorità incappando in una voltante dei Carabinieri che stava presidiando un posto di blocco. Immediata la corsa a Tor Vergata.

Leggi anche: Carcere di Civitavecchia, detenuto lancia bombolette incendiarie e ferisce un agente di Polizia penitenziaria

Tre donne condannate: cercarono di circoncidere un neonato, il piccolo è morto dissanguato

Non c’è stato nulla da fare. La morte del piccolo ha avviato un’inchiesta: le donne sono state condannate con l’accusa ulteriore di esercizio abusivo della professione medica. Tutto parte dalla suggestione di un santone che avrebbe voluto il bene del figlio. Il piccolo ora non c’è più: al suo posto ci sono i rimorsi di una donna che non ha più niente.

Tribunale
Tribunale: foto di repertorio (credits Canva) – ilcorrieredellacitta.com

La “collaboratrice” è in carcere, mentre l’assistente nell’operazione è ai domiciliari. Condannata a piede libero anche la madre con le medesime accuse. Una collaborazione azzardata come anticamera dell’abisso nella speranza di un futuro migliore. Ora svanito. 

Impostazioni privacy