Roma. Avanza la protesta sotto palazzo Senatorio contro la nuova Ztl che dal prossimo novembre, se non subirà alcuna modifica, rivoluzionerà le abitudini di molti romani. Il nuovo provvedimento stabilisce l’esclusione nell’area urbana della Capitale delle auto più inquinanti e nel corso degli ultimi giorni, non ha mancato di far discutere e di suscitare polemiche. La protesta in atto ne è un tangibile esempio.
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La protesta sotto palazzo Senatorio contro la Ztl fascia verde
Il provvedimento, in un‘area di 21 chilometri, vieterà la circolazione dalle 7.30 alle 21.30 nei giorni feriali a 30mila auto, camion e moto, compresi anche i veicoli a benzina Euro 3 e quelli a Diesel Euro 4. Previste, inoltre, multe salate per i trasgressori da 163 euro. La Ztl fascia verde desta non poche preoccupazioni soprattutto per i tanti cittadini che si vedranno costretti a cambiare la propria auto, optando per un modello meno inquinante. “Una decisione da ricchi”, così la definisce una signora scesa quest’oggi in piazza, la quale poi mette l’accento sul fatto che non tutti a Roma possono permettersi di comperare un auto nuova. Diversi i cittadini che si sono uniti al coro di protesta sotto palazzo Senatorio ed eloquenti le scritte che campeggiano sui cartelli dei comitati: “Vergogna. Stop al folle piano Ztl. No al delirio eco chic di Gualtieri. Sindaco vattene via”. Ed ancora: “No alla nuova Ztl”, “Patanè, Patanè, l’auto nuova compracela te”, queste le parole dei manifestanti.
Le parole di Fabrizio Santori
“Si tratta di una dittatura contro la libertà dei cittadini. Visto che si vogliono multare anche le auto in sosta, si dicono democratici, ma hanno imposte queste norme senza una discussione in aula” ha detto il consigliere della Lega Fabrizio Santori il quale nei giorni scorsi ha lanciato una petizione online contro il provvedimento che ha raccolto 80mila firme. La questione continua, insomma, ad essere decisamente “calda” e sentita e una piccola delegazione di cittadini, il cui fine è quello di ritirare la delibera, sarà poi ricevuta in Campidoglio da Gualtieri.
Credit foto: Fabrizio Santori