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Roma: “Mi fai la multa? E io me la mangio”, mastica il verbale e lo sputa in faccia agli agenti della Polizia Locale

Pubblicato il
Asl

Roma. Una sanzione che proprio non le è andata giù, che non ha (letteralmente) digerito quella che stava per prendere una donna italiana di 32 anni. Quest’ultima non ci ha, infatti, pensato due volte a mettersi il verbale in bocca, a masticarlo alla stregua di un piatto commestibile e poi, a sputarlo in faccia agli agenti della polizia locale. Agenti che erano li davanti a lei e che stavano effettuando un monitoraggio delle auto in sosta. Ora, tale provocazione costerà alla 32enne una bella denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e distruzione di atti. 

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I controlli della polizia locale e l’ostilità della donna

I fatti sono avvenuti lo scorso 25 luglio via Olevano Romano, in prossimità di via Prenestina. Qui, alcune pattuglie del quinto gruppo Casilino stavano sanzionando dei veicoli in sosta su spartitraffico a raso. In merito, va detto che la sanzione per la sosta a causa di spartitraffico a raso se pagata in cinque giorni ammonta a 29,40, diversamente, si passa a 42 euro. Ora, mentre gli agenti erano impegnati in quest’attività, una donna, proprietaria di un mezzo si è mostrato decisamente ostile nei loro confronti.

Il verbale masticato e sputato in faccia agli agenti

La sanzione che stava per prendere proprio non le andava giù e nel giro di pochi minuti i toni sono diventati decisamente accesi ed alterati. A quel punto, gli agenti le hanno chiesto le generalità e dopo il suo rifiuto, di fornire un documento di identificazione. Al rifiuto della signora, è stato emesso un verbale per la sosta pocanzi descritta e la32enne, di tutta risposta, ha strappato dalle mani dell’agente il verbale ed ha iniziato letteralmente a masticarlo. Dapprima se l’è messo in bocca e poi, come se fosse un qualcosa appetitoso e commestibile, l’ha masticato e alla fine l’ha sputato. A seguito dei fatti, la donna è stata poi condotta in ufficio dagli agenti dedenunciata. Adesso dovrà rispondere davanti all’autorità giudiziaria, di resistenza a pubblico ufficiale e distruzione di atti. 

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