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Roma, maxi-evasione fiscale con luce e gas: revocate 40 licenze a grossisti

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maxi evasione fiscale

Controlli su grossisti di energia elettrica e gas da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Sezione Tributi e URP dell’Ufficio delle Dogane di Roma 1, in collaborazione con la Sezione Antifrode e Controlli – con l’ausilio delle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria -.

Accertamento su 70 società

L’accertamento in un settore particolarmente sensibile come quello della vendita, da parte dei grossisti, di energia elettrica e gas naturale agli utenti finali, hanno spinto gli investigatori a effettuare controlli nei confronti di oltre 70 società, con sede legale nel territorio di propria competenza, ma quasi tutte operanti sull’intero territorio nazionale. Per 40 di queste società si è provveduto alla revoca dell’autorizzazione fiscale.

Indagini nate da un monitoraggio delle dichiarazioni telematiche

I controlli attivati sono il frutto di una sistematica analisi, svolta nel più ampio quadro di monitoraggio delle dichiarazioni telematiche che le società, esercenti l’attività di cliente grossista di energia elettrica e gas naturale, sono tenute a trasmettere all’Agenzia, come previsto dal Testo Unico delle Accise (Decreto Legislativo 504/95).

Molte società sono risultate inesistenti

All’esito di tali controlli è stata riscontrata l’inesistenza, per moltissime di queste, della sede legale/operativa nel luogo dichiarato come sede dell’attività e come peraltro risultava – in maniera evidentemente non reale – anche sulle banche dati a disposizione dell’Agenzia e della Camera di Commercio. Per molte di queste società inoltre è stata riscontrata inoltre l’inesistenza dell’iscrizione nel Registro E.V.E. (Elenco venditori Energia) istituito e tenuto dal Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) che costituisce adempimento necessario per poter effettuare il dispacciamento verso gli utenti finali.

Le società ‘dormienti’

Il fenomeno delle società “dormienti”, e nei fatti sostanzialmente inesistenti, portato alla luce dai controlli effettuati dall’Ufficio nel settore del dispacciamento di energia agli utenti finali è indicativo dell’intento da parte di operatori non corretti di predisporre e tenere pronte per l’utilizzo una serie di “scatole vuote” da attivare al bisogno e da riempire velocemente tramite la simulazione di cessioni di quote, di affitto di ramo d’azienda, di cessioni di pacchetti di “utenti finali” inconsapevoli tra una e l’altra società, ovviamente di fatto controllate dagli stessi soggetti – anche se intestate formalmente a prestanome e teste di legno – tutto allo scopo di azzerare e far scomparire le garanzie patrimoniali e reali e, quindi, mandare a vuoto le procedure esecutive avviate dell’Agenzia per il recupero dei crediti accise maturati.

Pur riscuotendo le bollette dai consumatori non corrispondevano i tributi

Infatti, molte delle società effettivamente operative nel settore Energia Elettrica e Gas Naturale (e, con nel portafoglio, in maniera dissimulata, già altre società di fatto inattive ma titolari dell’autorizzazione fiscale che consente di operare nel settore) pur addebitando e riscuotendo regolarmente l’imposta ai consumatori finali in bolletta, non corrispondevano – compreso anche il canone RAI – altrettanto regolarmente i tributi dovuti all’Erario, con ciò violando oltre che le norme del T.U.A. anche quelle apprestate per regolare l’attività del sostituto d’imposta contenute nel D.lgs. 74/2000, concretizzando inoltre in molti casi anche il reato di appropriazione indebita di cui all’art. 646 C.P. I funzionari ADM hanno perciò recuperato le somme non versate, maggiorate degli oneri accessori ed irrogato le correlate sanzioni amministrative per circa dieci milioni di Euro.

Accertamenti dell’Agenzia delle Entrate 

A fronte delle attività indicate, l’Ufficio ha provveduto naturalmente ad escutere le garanzie prestate dalle società e, come anticipato, a revocare le autorizzazioni per la vendita a clienti finali di energia elettrica e gas naturale, (grossisti) a 40 società. Gli atti saranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate per eventuali accertamenti in ambito IVA. L’operazione conferma l’impegno dell’Agenzia per assicurare a tutte le imprese pari condizioni nel mercato, favorendo lo sviluppo economico del Paese.

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