Il Comune di Roma ha diffuso una nota in cui rifiuta ogni responsabilità per i manifesti shock contro l’aborto. “Il manifesto #stopaborto è stato affisso in impianti che non sono nella diretta gestione di Roma Capitale”, si legge nella nota.
“Brutale accomunare femminicidio ad aborto”
“A quanto si apprende dalle prime verifiche, tuttora in corso da parte della Polizia Locale, alcune copie sono apposte su impianti in concessione a privati, altre in spazi del circuito Spqr gestiti da privati in affidamento. In entrambi i casi l’affissione non è soggetta ad un’autorizzazione da parte del Comune”. Roma Capitale rifiuta quindi ogni responsabilità nella comparsa dei manifesti, e anzi prende le distanze dalla campagna. “È brutale accomunare il tema del femminicidio a quello dell’aborto che è regolato per legge. Temi così delicati meritano una particolare attenzione e sensibilità e non possono ridursi a slogan. Il rispetto delle donne consiste anche nell’evitare strumentalizzazioni mediatiche”. Si chiude così sul nascere la querelle su un’eventuale autorizzazione data dal Comune.