Dieci giorni di occupazione e quasi diecimila euro di danni. E’ questo il resoconto messo nero su bianco dalla scuola in merito a quanto avvenuto nel novembre scorso durante la “presa” dell’Istituto da parte degli studenti. Un’iniziativa che costerà adesso a 230 studenti la sospensione. E alle famiglie il saldo dei danni.
La relazione sull’occupazione del Mamiani
L’occupazione era iniziata nel pomeriggio dell’8 novembre scorso quando gli alunni riuniti nel Collettivo Autorganizzato Mamiani avevano annunciato e successivamente “preso possesso” dell’edificio ostruendo le vie d’accesso alla scuola. Nel corso dei dieci giorni successivi tuttavia, secondo quanto ricostruito dalla scuola, la struttura sarebbe finita oggetto di danneggiamenti vari: come riportato da Il Messaggero stamani si parla di “pareti imbrattate con lo spray, un armadio scardinato, danni ad attrezzature sportive ed elettroniche della scuola, forzatura di serrature, rottura di una bacheca in legno“. E ancora: “Occlusione di scarichi di bagni e lavandini, videoproiettori, casse acustiche gettate a terra“. Salato il conto riassunto in una relazione finita sul tavolo dell’Istituto Scolastico Regionale: circa 9.600 euro da ripartire ore tra le famiglie degli occupanti.
I provvedimenti a carico degli studenti
Che secondo quanto si apprende sono 230. Studenti collegati all’occupazione che ora saranno tutti sospesi. Una decisione, fanno sapere dalla scuola, del resto in linea con il regolamento del liceo: “I ragazzi sono perfettamente consapevoli delle conseguenze a cui vanno incontro mettendo in atto questi comportamenti – spiega la Dirigente Scolastica Tiziana Sallusti – lo abbiamo sempre fatto”. Per quanto riguarda le sospensioni i provvedimenti avranno durata da “uno a quattro giorni con uno solo da trascorrere a casa”, ha aggiunto la Preside.
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Le motivazioni dell’occupazione
In lungo post (lo potete trovare qui) il collettivo degli studenti aveva annunciato l’intenzione di occupare il Mamiani, tra i licei storici della Capitale. “Oggi 8 novembre noi studenti del liceo Mamiani prendiamo il nostro istituto – si leggeva nel post – in un sistema opprimente e repressivo, scegliamo di costruire il nostro modello di formazione e il nostro modello di socialità”. Tra i motivi che avevano spinto i ragazzi ad occupare, tra gli altri, “la vittoria politica del centrodestra e le diverse crisi vissute su più fronti, da quella energetica, passando per la guerra, a quella climatica“. Tirate in ballo chiaramente anche tutte le problematiche legate al mondo dell’istruzione e della scuola.
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