Roma. Se l’è vista brutta la commessa di un bar della stazione Tiburtina che prima è stata minacciata e poi aggredita da un uomo. Quest’ultimo ha abbandonato il locale senza pagare il conto. Tuttavia, la fuga del malvivente è stata breve. Fatto scattare l’allarme, gli agenti della Polizia Ferroviaria di Roma Tiburtina l’hanno infatti rintracciato all’esterno dello scalo. Arrestato, adesso dovrà rispondere di rapina, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Ma non solo. Condotta dagli agenti – sempre presso la stazione Tiburtina – anche una seconda operazione che, questa volta, ha conosciuto un epilogo ben più roseo.
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Prima l’aggressione alla commessa e poi la colluttazione con la Polizia
L’arresto dell’uomo si inserisce nella più ampia attività di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario. Come detto, l’uomo ha dapprima minacciato la commessa di un bar e poi l’ha aggredita. Il tutto per non pagare il conto. Segnalati i fatti alle forze dell’ordine, il malvivente è stato rintracciato all’esterno dello scalo Ferroviario e poi bloccato dagli agenti ma non senza difficoltà. Ne è nata, infatti, una colluttazione in quanto, alla vista dei poliziotti l’uomo ha perseverato nel suo atteggiamento aggressivo, costringendo uno degli agenti a tutte le cure del caso.
L’arresto
Bloccato, per l’uomo – non nuovo a certi comportamenti – il Gip dopo l’udienza di convalida ha disposto la custodia cautelare in carcere. Ora, come anticipato, il malvivente dovrà rispondere dei reati di rapina, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Donna in stato confusionale salvata dalla Polizia
Ma non finisce qui. Un’altra operazione – questa volta a lieto fine – è stata effettuata dalle forze dell’ordine sempre presso lo scalo ferroviario. Al centro della vicenda una donna italiana di 71 anni originaria di Pavia che si era allontanata da casa da circa una settimana. La donna si aggirava in evidente stato confusionale nella Stazione di Roma Tiburtina. I poliziotti, impegnati nei controlli nello scalo, appena l’hanno intercettata le hanno prestato subito le prime cure e, una volta delineata la situazione, le hanno permesso di ricongiungersi con suo figlio, immediatamente allertato e partito da Pavia alla volta di Roma.