Roma. L’emergenza rifiuti sembra, purtroppo, non accennare a placarsi. Solo qualche giorno fa avevamo raccontato l’esito fallimentare della sperimentazione del mega cassonetto dell’indifferenziata nel quartiere Tor Bella Monaca al fine di evitare che l’immondizia albergasse indisturbata sui marciapiedi e tutt’intorno. La prova del nove non è stata, dunque, superata. Infatti, nonostante la presenza dei cassonetti la spazzatura era, peraltro ben visibile, all’esterno; senza considerare poi la presenza non capillare ed omogenea degli stessi nel quartiere. Torniamo adesso ad occuparci nuovamente della situazione rifiuti che, a ridosso del nuovo anno, fa scattare un’altra emergenza.
La situazione e il rischio di ritrovarsi con cumuli di rifiuti sui marciapiedi
Con l’arrivo del nuovo anno, il rischio che si presenta nella Capitale è quello di ritrovarsi con 900 tonnellate di rifiuti al giorno sui marciapiedi. Un inizio decisamente non dei migliori. Per evitare un simile scenario, il Campidoglio mira a stipulare, in questi giorni, contratti pluriennali sia con operatori attivi nel Lazio, sia esteri. Tuttavia, ad ora, manca l’accordo tra Ama e Rida Ambiente, società che gestisce il Tmb di Aprilia e dove la municipalizzata potrebbe portare circa 240mila tonnellate di immondizia tal quale. Se l’accordo non verrò firmato nel giro di poco tempo, già a partire dalla prossima settimana 900 tonnellate al giorno di spazzatura rischiano di non essere smaltite e quindi di mandare in tilt la città.
Le parole dell’Assessora Alfonsi
Ecco cosa ha detto in merito l’Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi: ‘Da mesi il Campidoglio ha dato mandato ad Ama di stipulare contratti per la messa in sicurezza degli sbocchi ma per farlo sono necessari contratti pluriennali su cui stiamo lavorando e con cui porteremo i rifiuti anche all’estero. Ma non si saranno rifiuti che escono dal Lazio senza pretrattamento negli impianti della Regione, motivo per cui stiamo parlando con tutti gli operatori del territorio’, spiega Alfonsi.
Il Lazio è la regione che esporta il maggior numero di rifiuti: i dati Ispra