Si era innamorata e mai avrebbe immaginato che sarebbe stata vittima di uno stupro. Era un rapporto nato sui social quello tra una ragazza romana con problemi psichiatrici e un 34enne del Gambia. Qualche parolina dolce, una complicità che cresceva con il passare del tempo e la sicurezza che lui poteva procurarle la droga quando lei lo avesse chiesto. Credeva forse che fosse l’uomo dei suoi sogni, finché è rimasta vittima di una violenza sessuale che si è consumata tra la primavera e l’estate del 2018. Hanno abusato di lei in due, il 34enne e un amico. Un fatto per il quale ora, come riporta Il Messaggero, il 34enne è a processo per stupro di gruppo aggravato dal fatto di aver approfittato della debolezza psichica e fisica della vittima.
La vittima non aveva denunciato lo stupro ‘per vergogna’
Un abuso che risale ormai a cinque anni fa del quale la ragazza non aveva parlato “per vergogna” ha poi chiarito agli inquirenti. E gli investigatori sono riusciti a ricostruire la vicenda grazie a un’intercettazione. Nel marzo del 2020 la ragazza avrebbe contattato telefonicamente il 34enne per chiedergli di incontrarsi e lui la avrebbe rasserenata assicurandole anche che avrebbe avuto a disposizione stupefacenti. Da qui sono scattate le indagini e la ragazza è stata convocata per ricostruire i suoi rapporti con l’indagato, uno spacciatore di poco conto che vendeva piccole quantità di droga a prezzi contenuti.
Gli investigatori hanno ricostruito la violenza sessuale
Dall’incontro con gli investigatori è venuta fuori la storia di violenza. Una vicenda che si sarebbe consumata a Torre Angela in casa del 34enne che, secondo il racconto della presunta vittima, dopo averle fatto assumere tre dosi di marijuana, avrebbe chiamato anche un amico a partecipare all’atto sessuale. Lei, stordita dalla droga e incapace di reagire, avrebbe subito lo stupro inerme. Poi ci sarebbe un’altra intercettazione incriminante, una telefonata nella quale il 34enne avrebbe chiesto alla giovane di avere un altro rapporto sessuale e lei avrebbe acconsentito precisando: “Solo noi due però…”
Nella prossima udienza verrà sentito il coinquilino del 34enne
Ora il 34enne è a processo, verrà giudicato con rito abbreviato, e nella prossima udienza verrà ascoltato il coinquilino dell’uomo, per cercare di ricostruire quei fatti, verificare se effettivamente si è trattato di stupro. Perché, al momento, ci sarebbero delle incongruenze a sostegno del racconto della vittima. Contraddizioni che la magistratura spera di dirimere con l’audizione dei testi.