Roma, dipendente aggredito in una discarica AMA e licenziato dopo l’esaurimento nervoso. E’ la storia di un giovane dipendente dalla famosa municipalizzata all’ambiente, che diversi mesi fa aveva subito un’aggressione, da parte di un superiore, all’interno del sito di Rocca Cencia. Un evento che ha destabilizzato la psiche del lavoratore, che era stato relegato a mansioni senza relazioni sociali all’interno di uno spogliatoio, in una condizione che aveva portato l’uomo ad assentarsi numerose volte. Fino al licenziamento.
L’aggressione del dipendente AMA a Roma, lo shock e il licenziamento
Lo avevano provato a ricollocare in vari ruoli con il tempo, dovendo però fermare alle perizie condotte dall’ASL: “il soggetto non poteva ottenere mansioni con relazioni sociali, che potevano aggravare le sue condizioni di salute psico-fisica”. Una situazione che l’uomo, peraltro giovane, ha sofferto tantissimo e che lo avevano portato ad assentarsi dal proprio posto di lavoro in maniera eccessiva. Una condizione che aveva spinto l’AMA a una linea estrema: il licenziamento.
L’uomo si è trovato con una pensione di 200 euro al mese, con la moglie che virtualmente si ritrova accanto una situazione simile a quella di un marito vittima del lavoro. Ad appesantire la faccenda, anche una missiva dell’INAIL, che su Repubblica Roma si può leggere con “il soggetto incollocabile” per qualsiasi mansione. Eppure, l’uomo ha avuto l’esaurimento nervoso per colpa di un collega, peraltro superiore. Lo stesso che, un giorno all’interno della discarica di Rocca Cencia, gli lanciò contro dei cadaveri di gattini morti. Un episodio tetro, di cattivo gusto e che ha minato la psiche del dipendente.
In una situazione che ha minato la salute e le economie del lavoratore, la faccenda finirà in Tribunale. La Procura di Roma vuole vederci chiaro sulla questione, capire con trasparenza cosa ha compromesso la salute mentale del soggetto e valutare se l’uomo può reintegrato al lavoro o addirittura ottenere dei risarcimenti per i danni subiti.
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