Tanti, tantissimi incidenti. Roma è diventata maglia nera per sinistri. Da Nord a Sud, la Capitale è una città dove bisogna prestare la massima attenzione quando si è alla guida. Ma quali sono i quartieri dove avvengono più incidenti? Una ricerca della Lumsa ha fatto luce su quelli che sono gli incroci, le vie e le zone di Roma più pericolosi.
Incidenti mortali nella Capitale, uno ogni tre giorni: dati allarmanti
La ricerca della Lumsa: Roma maglia nera per numero di incidenti
Maglia nera per incidenti alle vie consolari, in particolare via Nomentana e Magliana, al Lungotevere e al primo Municipio, soprattutto il quartiere Prati, dato il numero di vetture che passano giornalmente. E’ quanto emerge dalla top-10 delle vie più pericolose, realizzata nell’ambito della ricerca Lumsa ‘Analisi spazio-temporale degli incidenti stradali a Roma: determinazione delle componenti cicliche e dell’effetto di eccitazione’. La ricerca è stata realizzata sulla base dei dati forniti dal Comune di Roma da Pierfrancesco Alaimo Di Loro, ricercatore dell’università Lumsa, e Marco Mingione, ricercatore dell’università Roma Tre, e coordinata da Antonello Maruotti, professore ordinario di statistica della Lumsa. Sul territorio cittadino si riscontrano numerosi punti a grande intensità di incidenti, spesso in prossimità di incroci con strade ad alto scorrimento o incroci a raso.
La top-10 delle vie più pericolose
Nel dettaglio, le vie e i punti più a rischio all’interno del territorio capitolino sono il Lungotevere tra ponte Vittorio Emanuele II e ponte Principe Amedeo; piazza Venezia; via Nomentana all’altezza del civico 1111; l’immissione su via Cristoforo Colombo da via dell’Acqua Acetosa Ostiense e via di Decima; via del Mare nell’immissione da via Nasso; via Prenestina all’altezza del cavalcavia Gra; via della Magliana, tra via delle Vigne e via del fosso della Magliana; via Portuense in coincidenza con via Arturo Martini; lo snodo tra via Flaminia, corso Francia e via del Foro Italico; via Mario Fani nell’immissione con la galleria Giovanni XXIII.