Cotte alla brace nonostante appartenessero ad una specie protetta. Nonostante le continue denunce fatte dall’ex delegato all’ambiente e ai rifiuti al VI Municipio di Roma, Marco Doria, la strage di tartarughe in via Piero Corti purtroppo non si placa. La carneficina avviene nel completo degrado e abbandono in cui versa lo stabile di proprietà di una società immobiliare fallita che sarebbe dovuto diventare un supermercato. C’è, tuttavia, una svolta nell’atroce vicenda: ‘beccata’ la responsabile della carneficina.
Roma, la mattanza delle tartarughe: decine di carcasse svuotate e carbonizzate
La mattanza delle tartarughe
La mattanza della tartarughe si consumava nell’ex manufatto mai completato di via Piero Corti, completamente abbandonato a se stesso e in uno stato di tangibile degrado fatto di immondizia di vario genere per terra, fuochi di fortuna e resti di tanti poveri ed indifesi animali. L’immobile appartenente ad una società immobiliare fallita e sarebbe dovuto diventare un supermercato ma ad oggi questo è solo un lontano ricordo mai concretizzatosi. La realtà dei fatti è, ahimè, ben diversa: suo interno avviene una vera e propria mattanza di tartarughe che vengono cotte sulla brace e mangiate, nonostante appartengano ad una specie protetta. Decine e decine i gusci delle testuggini ritrovati, una scoperta davvero terrificante che purtroppo non si placa. Uccisi in modo brutale, il carapace degli animali era stato spaccato e poi, cotti “alla brace” utilizzando un carrello della spesa come se fosse un barbecue. A documentare con foto e video la situazione ex delegato all’Ambiente e ai Rifiuti al VI Municipio di Roma Marco Doria, ma nonostante ciò la mattanza prosegue quasi indisturbata.
‘Beccata’ la divoratrice
Avevamo documentato tale situazione di degrado e di violenza verso gli animali anche in altri articoli e ad oggi c’è stato un piccolo passo in avanti nella vicenda, una piccola luce in fondo al tunnel. Infatti, la divoratrice di testuggini è stata ‘beccata’, colta sul fatto ed ora spetterà alle forze dell’ordine mettere in atto tutte le procedure del caso ponendo finalmente – purtroppo a seguito di tanta, troppa, violenza gratuita – la parola fine a questa atroce vicenda.