Un servizio di controllo nel quartiere di Centocelle ha portato la Polizia a rinvenire 35 chili di hashish, 3 chili di marijuana e 9mila euro. Sono stati gli uomini del Commissariato Appia ad avere una intuizione quando hanno visto un ragazzo ritenuto ‘sospetto’. Lo hanno seguito fino quando ha incontrato un altro giovane e c’è stata la consegna di un chilo di marijuana.
L’intervento e la perquisizione
Tanto è bastato per indurre i poliziotti a intervenire e con l’aiuto di un collega del Distretto Salario/Parioli, hanno bloccato entrambi, trovando poi, nell’auto di uno dei due, un altro chilogrammo di stupefacente, in questo caso hashish. Le successive indagini, condotte subito dopo il fermo dei giovani, hanno permesso di ipotizzare che la base di stoccaggio dello stupefacente potesse essere un appartamento nel quartiere di Centocelle, dove gli investigatori hanno subito organizzato un servizio di osservazione.
Nell’appartamento sono stati rinvenuti hashish, marijuana
In poco tempo gli agenti hanno individuato un’abitazione, da cui proveniva l’odore acre del “fumo”, ed il relativo affittuario. All’arrivo di quest’ultimo è stata svolta una perquisizione domiciliare durante la quale sono stati rinvenuti e sequestrati hashish (suddivisa in panetti ed ovuli), marijuana, resina con principio THC (Rosen) e sigarette elettroniche con principio di THC, tutto del peso lordo di circa 40 chili.
In casa c’era anche un macchinario per il sottovuoto e materiale per il confezionamento
Nel corso delle ricerche la Polizia ha anche proceduto al sequestro di macchinari per il sottovuoto, materiale per il confezionamento e più di 9 mila euro in contanti. Al termine degli accertamenti di rito le 3 persone, i due giovani fermati in strada e l’affittuario dell’appartamento di Centocelle, sono stati arrestati perché gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto, dai relativi Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di piazzale Clodio, la convalida degli arresti; la stessa magistratura ha poi disposto per i primi 2 la misura degli arresti domiciliari mentre per il terzo la custodia cautelare in carcere.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.