Aveva cercato di rubare, per fame, alcune scatolette di tonno per un valore complessivo di 26 euro e 40 centesimi e da cinque anni va avanti la sua vicenda giudiziaria. Ossia, nonostante il clochard reo del furto sia indagato, il processo non è mai entrato nel merito, a causa di un difetto di notifica. A distanza di 5 anni per fatti che risalgono al 2017, l’iter giudiziario dovrà ripartire.
Cosa è successo
Il senzatetto, uno straniero di 60 anni, nell’estate di cinque anni fa era stato beccato dal personale della sorveglianza da un supermercato di via Pisino, in zona Colatino, nel tentativo di portare via il tonno. Una vicenda che prevede l’iscrizione nel registro degli indagati per il reato di furto aggravato dal ‘ mezzo fraudolento per aver cercato di uscire dall’entrata e il conseguente processo che, ancora una volta doveva prendere il via ieri mattina, 29 novembre. Ma ancora una volta il procedimento ha subito una battuta di arresto: gli atti sono stati rinviati in Procura. Ma l’indagato deve fare i conti anche con un altro capo di imputazione: la ricettazione, perché in tasca aveva un portafogli risultato rubato. Adesso rischia di essere rinchiuso in carcere.
Tra le colpe del clochard ci sarebbe quella di essere recidivo. Non si tratterebbe, infatti, del primo furto del quale si è reso responsabile, ma in genere sarebbe stato fermato sempre per il furto di generi alimentari: per fame insomma. Purtroppo a Roma, non è il solo senzatetto a trovarsi in una condizione di indigenza. Il rischio è che reati come questi aumentino. Intanto l’odierno indagato aspetta di conoscere la sua sorte. Ma non lo fa di certo presenziando in Tribunale, dove non è stato mai visto, lo fa probabilmente in giro per la Capitale in cerca di un riparo e di cibo.
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