Roma, chioschi abbandonati nel I Municipio. Non c’è più tempo, scatta la demolizione anche per dehors e rampe. La situazione.
Comincia il nuovo corso. Di qualche settimana fa, ormai, la certezza che a partire da fine settembre sarebbero iniziate le nuove specifiche riguardanti le regole sui dehors, i chioschi e le strutture in esterna. Si può tenere anche il tavolo fuori, qualora fossimo al cospetto di un ristorante o esercizio commerciale, purché rispetti i confini indicati. Sono, infatti, tornati i vecchi parametri: quelli pre-pandemia, allo scoppio del virus, complici le zone e i restringimenti all’interno, il Governo aveva varato nuovi parametri per permettere una diversa gestione degli spazi in occasione della riapertura delle attività.
Maggiore spazio fuori per evitare la chiusura di bar e ristoranti che non potevano adattare del tutto le proprie strutture. Ora la situazione – fortunatamente – sul piano medico-sanitario è rientrata. Quindi tornano anche le specifiche di prima: gli spazi esterni vanno calcolati diversamente. È necessaria una domanda per qualificare determinate scelte rispetto ad altrettante distanze. Questo ha generato non poche polemiche: le nuove regole sui dehors, infatti, dividono.
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Roma, demolizione per i chioschi abbandonati del I Municipio: a pagare saranno i proprietari
Attualmente sono anche iniziate le pratiche di rimozione: a fare da apripista è il I Municipio con le autorità competenti che stanno setacciando il territorio alla ricerca di chioschi abbandonati e non solo. In tal caso la demolizione è automatica, ma la novità sta nel fatto che il Municipio contatterà i proprietari della struttura per addebitare loro il costo della pratica. Demolizione sì, ma non a spese della città di Roma. Questo il pugno di ferro voluto dal Sindaco Gualtieri che ha diramato la stretta anche sugli abusivi.
Il conto alla rovescia verso il Giubileo è cominciato: non c’è più tempo per rimandare, né sulle strade né all’interno degli uffici. Un taglio netto con il passato che implicherà notevoli ripercussioni in ambito lavorativo: non sono da escludere, infatti, manifestazioni degli esercenti. Le nuove norme, infatti, sembrano essere piuttosto divisive. Dalle parole si passa ai fatti, con tutte le conseguenze che questo implica. Roma: città (in) eterna (lotta).