Un pronunciamento che, di fatto, annulla subito – perché immediatamente esecutiva – tutti gli atti della Regione Lazio e della Giunta capitolina che limitavano la circolazione dei veicoli storici, escludendoli dalla fascia verde. Il Tar della Regione Lazio si è pronunciato in modo inequivocabile, offrendo una risposta chiara anche per i diversi ricorsi presentati nel corso degli ultimi anni. Tra questi, in particolare, ricordiamo il ricorso recente, promosso dall’Automotoclub Storico Italiano, di concerto con i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia, e con il supporto congiunto della Federazione Motociclista Italiana e del Club ”La Tartaruga”.
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Il pronunciamento del Tar Lazio sulla circolazione delle auto storiche
Il ricorso del collezionisti, insomma, ha trovato pieno accoglimento da pare del tribunale regionale con la sentenza n.15408/2023 del giorno 18 ottobre scorso. Nel suo pronunciamento, il Tar ha stabilito la necessità di bilanciare la la tutela dell’ambiente con la tutela – che ha la stessa parità costituzionale – del patrimonio storico e culturale, un patrimonio in cui si iscrive senza ombra di dubbio anche il motorismo storico e d’epoca. In aggiunta a ciò, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha voluto ribadire come la legge riconosca già una indubbia specificità e statuto ai veicoli storici, all’interno della macro categoria degli autoveicoli.
Nessun divieto in fascia verde per i veicoli d’epoca
La conseguenza di un tale pronunciamento, per i collezionisti ed appassionati, è abbastanza chiara ed evidente: viene in questo modo sancito, come del resto accaduto anche in altre regioni e città italiane, un passo decisivo in direzione della tutela del motorismo storico, e la volontà chiara di mantenere in vita quella che è, a tutti gli effetti, una risorsa culturale ed economica fondamentale per il nostro Paese. La controparte di tutto questo ragionamento pensa certamente al problema delle emissioni e dell’inquinamento, ma stando a quanto dichiarato dal Consiglio di Stato, non ci sarebbe evidenza alcuna che le le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici possano davvero impattare sull’obiettivo della riduzione delle componenti inquinanti nell’aria. Ad aggiungere legittimità alla decisione del Tar, inoltre, c’è il fatto che, nel Lazio così come nel caso del Piemonte, il numero di tali veicoli storici sarebbe davvero irrisorio.