Intervenire prima che accada una tragedia. E’ questo quello che chiedono, ormai da tempo, i residenti di Conca D’Oro, nel III Municipio. Ma non solo. Perché in realtà a Roma, un po’ ovunque, la città sembra essere abbandonata a se stessa e anche al Nuovo Salario piovono le segnalazioni di chi è stanco di fare slalom tra i marciapiedi ridotti a colabrodo, tra buche e avvallamenti pericolosi. E proprio stamattina, poche ore fa, un signore è caduto in via Val D’Ala, è inciampato su quella strada dissestata, ‘sconnessa’, e pare si sia rotto il setto nasale, portato via poi con l’ambulanza intervenuta sul posto.
Aspettare una tragedia prima di intervenire?
Una passeggiata, che sarebbe dovuta essere tranquilla, finita nel peggiore dei modi. E la domanda sorge spontanea: è davvero necessario aspettare che accada qualcosa? Non sarebbe più facile agire prima? I residenti continuano a segnalare, a fare esposti, ma nessuno pare voglia prendersi la responsabilità. Quando fare i lavori e mettere in sicurezza i marciapiedi? Perché stare lì, fermi, quando le ‘tragedie’ si possono evitare? Domande che, almeno per il momento, restano senza risposta. Mentre resta la rabbia e l’indignazione di chi vive nella Capitale d’Italia e di chi vorrebbe solo sentirsi al sicuro. Anche nella più banale passeggiata nel quartiere. Che poi si possa cadere, inciampare, questo è da mettere in conto, ma che accada perché è su un marciapiede ridotto male forse no.
Foto di Fausta P. Gruppo Gli Amici di Conca D’Oro