Roma. Diversi agenti della Polizia Locale del gruppo Tuscolano, due imprenditori e un funzionario del VII Municipio rischiano di finire a processo con l’accusa di corruzione. Alcuni si vendevano per un prosciutto, altri in cambio di una cena o per dei buoni carburante ed altri ancora in cambio di una mazzetta da 400 euro. Il comune denominatore di tali favori era quello di agevolare un noto studio tecnico.
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Il sistema di illeciti scoperto dalla Procura
Sono otto le richieste di rinvio a giudizio e due i patteggiamenti che ruotano attorno a questa vicenda, la quale sta per approdare nelle aule del tribunale. Portato a galla dalla Procura il sistema di illeciti che consisteva in una serie di favoritismi che i Vigili avrebbero effettuato nei confronti dello studio tecnico; favoritismi che si traducevano nel rivelare in anticipo le ispezioni nei locali, nei ristoranti e chiudere un occhio rispetto alle irregolarità. Il tutto in cambio di denaro e di regali di varia natura, dai buoni carburante alle cene.
La clientela
Ma non solo vigili urbani. A rischio processo c’è anche un funzionario dell’Ufficio edilizia e ispettorato edilizio del VII municipio, anch’egli accusato di aver ottenuto dei pagamenti per fare in modo che alcune pratiche andassero a buon fine. Invece tra i clienti aiutati, nessuno di loro è indagato, ci sono anche due componenti della famiglia Casamonica, un carrozziere, un fruttivendolo e un Bed and Breakfast.
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Le accuse e il processo
L’udienza è prevista tra le aule di Piazzale Clodio il prossimo 19 aprile e i sui vigili finiti sotto inchiesta pendono accuse che vanno dal falso alla corruzione. Ad incastrare gli indagati sono stati video ed intercettazioni telefoniche ed ambientali. L’inchiesta che vede indagati diversi agenti della Polizia Locale, un imprenditore e un funzionario dell’Ufficio edilizia e ispettorato edilizio del VII municipio, è iniziata nel luglio del 2020 quando i pubblici ministeri hanno scoperto delle irregolarità ed ora i nodi stanno vendo al pettine.
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