Proseguono le iniziative del movimento ‘Bruciamo tutto’ che stamattina intorno alle 10 e 30 hanno raggiunto la facoltà di Lettere e Filosofia a La Sapienza di Roma creando momenti di grande tensione. Sono entrate nelle aule dove si stavano svolgendo le lezioni, facendo scattare l’allarme antincendio e hanno attaccato alle pareti i nomi delle vittime di femminicidio.
Qualcuno degli studenti ha anche condiviso l’iniziativa, applaudendo ai discorsi del gruppo di femministe. Intanto, però, qualcuno ha dato l’allarme e sul posto sono arrivati gli uomini della Digos che hanno fermato le manifestanti.
Diverse le iniziative nei giorni scorsi da parte delle attiviste
Negli ultimi giorni sono diverse le azioni dimostrative organizzate da ‘Bruciamo tutto’. Solo due giorni fa, infatti, hanno imbrattato con vernice viola e fucsia le strisce pedonali su Lungotevere Sassia. A seguire le attiviste hanno bloccato il traffico e tutto per manifestare contro la violenza sulle donne.
Blocco del traffico e vetrine imbrattate
Quattro giorni fa hanno raggiunto la stazione di Termini e anche in quel caso le attiviste hanno attivato l’allarme antincendio e imbrattando le vetrine dei negozi con vernice rossa. Anche in questa occasione una protesta contro gli abusi sulle donne supportato da cartelli che spiegavano il significato dell’azione dimostrativa: ‘Molestate, stuprate e uccise. Nelle stazioni non siamo libere’.
Le attiviste: ‘Siamo un movimento di liberazione dal sistema patriarcale’
Le attiviste del gruppo ‘Bruciamo tutto’ dichiarano di far parte di “un movimento di liberazione dal sistema patriarcale, nato dalla rabbia viscerale che tutte abbiamo provato dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin l’11 novembre 2023. Dopo questo orrore abbiamo detto ‘mai più’ e abbiamo occupato le strade a milioni, eppure la strage è continuata: a tre mesi dall’assassinio di Giulia si contano 18 femminicidi, uno ogni 6 giorni”.