Roma. Cresce l’allarme per il diffondersi del “Fuoco di Sant’Antonio”, così chiamato in quanto nella tradizionale ci si appellava al Santo per placare il dolore. A dare l’allarme, evidenziando un aumento dei casi, sono gli esperti della Società italiana di malattie infettive e tropicali, la Smit.
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Aumentano i casi del ‘Fuoco di Sant’Antonio’, le parole dell’esperto
Roma sta vivendo una ‘casistica importante’, spiega al Messaggero Massimo Andreoni, Direttore scientifico della Smit e ordinario a Tor Vergata che poi aggiunge: ‘Stimiamo un aumento tra il 10 e il 20%’. Le motivazioni sono diverse ma la pandemia da Covid 19 ha messo in evidenza la riattivazione di di virus latenti e in questo caso specifico si parla del virus della varicella che resta dormiente, inattivo nelle cellule nervose dell’organismo e che in età adulta, quando si risveglia, lo fa proprio con il conosciuto “fuoco”. Vanno poi considerati anche tutti quei fattori che contribuiscono all’indebolimento delle difese immunitarie come le altre malattie e lo stress.
Le vaccinazioni
Dati alla mano, il numero delle vaccinazioni tra il 2021 e il 2022 è aumentato. Inoltre, la Regione Lazio sta invitando alcune categorie di persona a procedere con la somministrazioni quali ad esempio: diabetici, immunodepressi, anziani e coloro che soffrono di patologie cardiache. I vaccini disponibili sono due: uno è a base di un virus vivo attenuato che viene indicato per gli over 50 e l’altro, è quello proteico ricombinato adiuvato che contiene al suo interno non il virus ma delle proteine virali. Si può somministrare a partire dai 18 anni.
La trasmissione del virus
La trasmissione del virus avviene con contatto diretto con le lesioni della pelle. Tuttavia, nel caso in cui ci si dovesse contagiare, chi ne è colpito svilupperebbe la varicella e non il fuoco in quanto quest’ultimo è una complicanza dell’infezione del virus che si risveglia a distanza di tempo.
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