Sono stati condannati a cinque anni e quattro mesi di reclusione, con rito abbreviato, tre atleti accusati di violenza sessuale di gruppo, per aver attirato una giovane atleta con la scusa di scattare qualche selfie, per poi consumare l’abuso.
Un incubo arrivato come un fulmine a ciel sereno per la campionessa olimpica che stava trascorrendo una piacevole serata in compagnia di amici in un pub di Trastevere, nella sera del 6 febbraio del 2022, come riporta Il Messaggero. I tre uomini, tutti 30enni, anche loro tre sportivi appartenenti a una squadra di calcio proveniente dalla Sardegna, avrebbero riconosciuto l’atleta nel locale e le avrebbero chiesto di scattare qualche foto.
La trappola dei selfi per consumare l’abuso
La giovane non s’è negata, non immaginando neanche che si trattava di una trappola. Una volta raggiunti i tre calciatori si è trovata improvvisamente accerchiata e dopo le foto è scattata la violenza. I tre avrebbero iniziato a palpeggiarla nelle parti intime.
La lite e l’intervento dei Carabinieri
La ragazza sotto choc avrebbe confidato ai suoi amici quello che era successo provocando una reazione di questi ultimi che avrebbero avuto un acceso alterco con i tre calciatori sardi. Il titolare del pub, visto che gli animi si stavano scaldando troppo, avrebbe deciso di chiedere aiuto alle forze dell’ordine e a intervenire furono i Carabinieri che identificarono i partecipanti alla lite. Solo in seguito, precisamente due settimane dopo i fatti, la vittima dell’aggressione a sfondo sessuale, trovò il coraggio di denunciare quanto le era successo. Ed è stato proprio grazie all’identificazione fatta dai militari che i tre indagati sono stati rintracciati in breve.
L’epilogo del procedimento giudiziario
Al termine delle indagini coordinate dalla Procura, i tre sono stati rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo e ieri è arrivata la sentenza di condanna pronunciata dai giudici del Tribunale di Roma, al termine di un procedimento con rito alternativo, l’abbreviato.