Il giudice d’Appello ha confermato le condanne per gli 11 imputati, giudicati in primo grado con rito abbreviato, coinvolti nell’assalto alla Cgil, il 9 ottobre del 2021. Una manifestazione annunciata come protesta pacifica che si è trasformata in un assalto dalla violenza inaudita. Un corteo che si è concretizzato in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, ma anche devastazione all’interno della struttura. Tutto sotto l’occhio vigile delle videocamere di sorveglianza che hanno consentito di chiudere presto il cerchio sugli autori dell’assalto, accusati tutti a vario titolo di istigazione a delinquere, residenza, devastazione e saccheggio.
Lo scorso anno la sentenza di primo grado per l’assalto alla Cgil
Lo scorso anno il procedimento di primo grado, con richieste del Pubblico ministero di udienza, Gianfederica Dito, anche a 8 anni di carcere e la sentenza di condanna a sei anni di reclusione per F.C. e M.U.; mentre a C.T a sette anni. Ma in quel frangente c’erano state altre cinque condanne. Tutte confermate dai giudici della prima sezione d’Appello, fatta eccezione per il terzo degli imputati, C.T., per il quale la pena si è mitigata passando da 7 a 5 anni e quattro mesi di reclusione.
Resta sospesa la posizione di coloro che hanno scelto il rito ordinario
Ma la vicenda giudiziaria, con i relativi protagonisti che hanno preso parte agli scontri non è finita qui. Si tratta di una trance, mentre per l’altra, per coloro i quali hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario, bisognerà aspettare la conclusione del procedimento in corso.
La manifestazione doveva essere una protesta pacifica dei No Green Pass e alcuni esponenti del partito neofascista Forza Nuova, nata contro il decreto-legge approvato dal Governo Draghi che obbligava all’utilizzo della certificazione verde per poter lavorare., sfociata, invece, in guerriglia in conseguenza della quale tre mesi dopo la Digos ha eseguito le misure cautelari nei confronti di quanti erano stati ritenuti coinvolti negli scontri.