I Carabinieri della Stazione Tor Tre Teste hanno arrestato in via Conversano l’Arsenio Lupin georgiano. Joni K., 44 anni, era considerato il capo di una banda specializzata in furti in abitazione. Grazie all’abilità con la chiave bulgara, la banda riusciva a entrare in tutte le case.
La banda della chiave bulgara
Gli investigatori ritengono che l’arrestato appartenga al clan Kutaisi, una delle famiglie più violente e pericolose della Georgia. L’uomo era nel mirino dei Carabinieri, che guardavano a lui come capo di una banda che aveva messo radici in Piemonte. Tra Torino, Savona, Alessandria, Cuneo e Pavia, sono 85 i furti attribuiti ai maestri della chiave bulgara tra il 2015 e il 2017. L’arresto del criminale a Roma fa pensare ad un tentativo di insediarsi anche nel Lazio. Su questo sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri nella Capitale, ma sembra che il gruppo sia attivo in tutta Europa. Il georgiano si trova ora nel carcere di Regina Coeli, in applicazione del fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torino il 18 settembre 2017.
Come mettono a segno i furti
Pochi hanno la manualità dei componenti della banda dei georgiana affiliata ai “ladri in legge”, come viene soprannominata la mafia georgiana di cui fa parte il clan Kutaisi. Nessuno come loro conosce i segreti della chiave bulgara, non una vera chiave ma un set di ferri sottili che combinati insieme sbloccano la serratura senza danneggiarla. Ogni furto è studiato nei particolari. Un gruppo di persone si occupa del sopralluogo: individua gli alloggi adatti e studia le abitudini degli inquilini. I manovali agiscono in pochi minuti: hanno i ferri dei mestieri e tutto il necessario per gestire gli imprevisti come un cane in appartamento che viene calmato con ossa e crocchette. Attorno al palazzo scelto, al momento del furto, si schiera una squadra di vedette pronta a segnalare il rientro dei proprietari.