Roma, siamo abituati a conoscere la Golden Hour, ma nella Città Eterna regna l’ora blu. Cos’è e quando ammirarla.
Roma è sempre bella. Lo dicono i critici e lo dice la storia, tradotta anche in canzoni senza tempo: “Quando l’arancia rosseggia ancora sui sette colli” è un neologismo per dire che è arrivata l’ora del tramonto e nella Capitale avviene la magia. Quella che i fotografi conoscono come ora d’oro. Va bene all’alba e al tramonto. Non fa differenza, ma quella è una prospettiva che conoscono tutti. La conosceva anche Venditti che, non a caso, anche per questo, ha scritto Roma Capoccia.
La Città Eterna però non si ferma qui. Ha tutto e il contrario di tutto e lo dimostra: foto perfette con una luce invidiabile si possono fare anche al Tevere con il fiume che si specchia nei teleobiettivi degli amatori. Oltre questo, però, c’è dell’altro. I magici scorci del centro. Trastevere con i suoi vicoli. Testaccio con il suo calore, la Garbatella con quei colori vivaci. Insomma ce n’è per tutti i gusti, ma soddisfare i romani non è semplice. Allora c’è persino chi si è inventato dell’altro: non bastava la Golden Hour e il tramonto da film.
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Roma, cosa s’intende per ora blu: quando è dove vederla
Ci voleva anche l’ora blu. Cos’è di preciso: il punto quando l’alba si mescola con i primi freddi autunnali della mattina. L’atmosfera prende una forma diversa e si crea, appunto, quel colore blu mischiato con l’arancio del primo sole. Un qualcosa che andrebbe bene anche per un soggetto di una tela. Non a caso diversi pittori si sbizzarriscono con la fantasia. La stessa che porta alla fruizione di determinati soggetti. Una volontà che coincide con l’arrivo dell’ora blu, possibile da ammirare a partire dalle 7.30 fino a massimo le 9.00.
Successivamente il cielo comincia ad aprirsi e subentrano altre belle atmosfere, ma niente è come quanto preannunciato inizialmente. L’ora blu, come viene definita, può rimettere al mondo. Non a caso si può ammirare in Santa Maria in Trastevere – attraverso la fontana – e anche tramite la magnificenza di Trinità dei Monti. Lungo i suoi balconi con scorci mozzafiato. Ecco perchè questa situazione è l’ideale per chi ama l’esistenzialismo pittorico o semplicemente per chi vuole lasciarsi cullare dal desiderio.
Questo gioco di luci, infatti, regala anche un pizzico di malinconia che scaturisce ogni volta che si guarda l’alba. Ciascuno di noi ha una persona cara con cui vorrebbe vederla. Il tramonto sa di finale, ma ogni alba che si rispetti ha il sapore di un nuovo inizio. Quell’adrenalina di ripartenza che sa fare la differenza sotto ogni aspetto: se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, Roma spesso sa rischiarare persino la coscienza. Quando la malinconia si unisce alla riflessione, arriva un capolavoro inaspettato. Nella Capitale si compie ogni giorno.
