Roma. Era agli arresti domiciliari ma ha pensato bene di sfruttare i permessi che gli concedevano per mettere a segno alcune rapine sempre ai danni della medesima farmacia. Le sue malefatte hanno avuto vita breve. Infatti, una volta scattate le indagini, i carabinieri lo hanno arrestato. In particolare, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata – su delega della Procura della Repubblica di Roma – hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un 59enne romano ritenuto gravemente indiziato di due rapine commesse a distanza di poco tempo ai danni della medesima farmacia in via di Vermicino.
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Le rapine in farmacia e le indagini dei carabinieri
Dalle indagini dei Carabinieri è emerso che l’uomo, già agli arresti domiciliari proprio perché indagato per analoghi episodi di rapina, avrebbe sfruttato i permessi concessigli per mettere a segno altri colpi in zona. In particolare, le mattine del 20 maggio e 12 luglio scorsi, autorizzato a recarsi al SerD (Servizio per le Dipendenze), sarebbe giunto nella farmacia con il volto parzialmente coperto da una mascherina chirurgica e, sotto minaccia di pistola e coltello, si sarebbe fatto consegnare dalla commessa di turno l’incasso, per poi fuggire velocemente a bordo di uno scooter di grossa cilindrata.
Le immagini di video sorveglianza
I Carabinieri grazie all’attenta analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della farmacia, di altri esercizi commerciali limitrofi e alla localizzazione delle celle telefoniche, sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo. Raggiunto nella sua abitazione, l’uomo è stato arrestato e la successiva perquisizione ha consentito ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare gli indumenti, il coltello e lo scooter, utilizzati per commettere le rapine.I dati acquisiti hanno consentito di raccogliere gravi indizi di reità nei confronti dei dell’uomo che è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli.