Roma è una città consegnata al degrado e all’emergenza rifiuti, dove le regole sulla raccolta non solo non vengono rispettate dalle attività commerciali, ma riscritte persino da chi dovrebbe dare il buon esempio. Così ristoratori e netturbini romani preferiscono ammassare i rifiuti nei cassonetti riservati ai residenti senza un criterio, il prima possibile e in barba alle regole, piuttosto che applicarsi nella corretta raccolta differenziata.
Una cartolina di squallore che emerge dai video pubblicati da Repubblica: la testata, raccogliendo le testimonianze dei residenti in zona Esquilino, ha immortalato i gestori delle attività commerciali e gli spazzini Ama intenti a buttare l’immondizia a caso, occupando gli spazi di conferimento normalmente disposti per i residenti. Un comportamento che dimostra il grado di insofferenza degli stessi cittadini all’emergenza rifiuti in cui affoga la città da mesi.
Emergenza rifiuti a Roma, tra incuria e rivolte cittadine
Non è un mistero che i cassonetti di Roma siano da mesi stracolmi di rifiuti, ma in diverse zone la situazione sta sfuggendo di mano, con tanto di appello della stessa Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio I, in cui ricade il Centro storico.
In periferia però il discorso non cambia. Nelle ultime ore sono stati dati alle fiamme i cassonetti tra Casetta Mattei e Laurentino. Così come sono stati rovesciati e barricati i secchioni in segno di protesta anche in via Silone, al Laurentino 38. La mancanza di cassonetti, l’insufficienza di mezzi Ama e le testimonianze sulla cattiva gestione nella raccolta non scoraggiano però i responsabili ritratti nel video di Rep dal fare lo stesso. Tutto è concesso ai gestori di locali e ristoranti, anche appropriarsi di spazi a malapena sufficienti per i residenti dell’Esquilino. I netturbini invece, esasperati dalla crisi organizzativa dell’azienda, decidono di svolgere il proprio turno con pressapochismo, ignorando volutamente il conferimento dei rifiuti, buttando le cose alla bell’e meglio dove viene, nell’indifferenziata.
Cosa dice il regolamento sul conferimento rifiuti dei commercianti
Come emerge dal regolamento Ama, a ogni gestore è assegnato uno spazio specifico per devolvere i rifiuti della propria attività commerciale. La regola è che in quello spazio la cooperativa, predisposta al ritiro, possa ritirare i rifiuti dell’attività commerciale potendo identificare i rifiuti prodotti. Inoltre, per circoscrivere la quantità generata da locali, ogni attività è dotata da Ama dei propri bidoni in plastica, di colore differente per ogni tipologia di rifiuto. Tra le motivazioni per cui la raccolta non avverrebbe correttamente, ci sarebbe la mancanza di sufficienti mezzi, in contrasto con la normativa che prevede siano ritirati nel Municipio I ogni giorno, cosa che ovviamente non viene fatta.
L’esasperazione dei cittadini, il silenzio di Ama
Sono 123mila i romani che in un anno, da maggio 2022 a maggio 2023, avrebbero esposto un reclamo ad Ama. Quei pochi che ricevono risposta si sentono presi in giro, come Aristotile che, come riporta Repubblica, racconta di aver più volte contattato una dirigente Ama, insofferente alle lamentele. Di fronte all’irresponsabilità dei ristoratori, avrebbe risposto sostenendo che fosse impossibile per l’Ama multare tutti i giorni i negozi, visto che già ignorano le sanzioni di 150 euro.