Le adescava sui social e le sue vittime erano ragazzine di età compresa tra i 10 e i 19 anni. Con la scusa di aiutarle a fare i compiti, fare giri in moto, arrivava poi a cercare di persuaderle a fare fotografie hot. Sono 9 le ragazzine cadute nella rete di un 57enne romano, finito a processo per adescamento di minori e pedopornografia. Perché, come riporta La Repubblica, il gip ha rinviato a giudizio l’uomo su richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini.
La lunga attività di persuasione delle giovanissime ‘prede’
Instagram era la piattaforma utilizzata dall’imputato per raggiungere le sue prede. Uno scambio di battute ‘candido’: la scuola, la palestra, gli amici. Poi passava a uno ‘step’ successivo nel quale chiedeva alle vittime un ‘Tvb’ o anche un like. Piano piano, con calma, grande pazienza e capacità di persuasione riusciva a carpire la fiducia delle ragazzine. Una volta raggiunto questo obiettivo, l’uomo diventava più incalzante offrendosi di andarle a prendere a scuola al posto dei genitori. Riuscendo anche in questo, le portava a casa dove le offriva merende e alcolici. In un coinvolgimento crescente arrivava poi a fare loro fotografie, dapprima in casa o anche all’esterno, poi iniziava a chiedere foto spinte e mandava le sue, completamente nudo o anche altre di contenuto pedopornografico.
Le ragazzine hanno raccontato ai genitori l’accaduto e le indagini che hanno incastrato il pedofilo
Fatti andate avanti finché le giovani vittime non hanno deciso di raccontare l’accaduto ai genitori e sono scattate le denunce, dalle quali sono scaturite le indagini che hanno portato la Procura ad accertare i reati, anche attraverso l’acquisizione dei supporti tecnologici, oltre che grazie alle testimonianze delle vittime. Un quadro raccapricciante, per il quale nei confronti del 57enne il pm ha formulato le accuse di adescamento di minori e pedopornografia, per le quali andrà a processo.