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Roma: addio ad Adriano Pallotta, l’infermiere rivoluzionario del Santa Maria della Pietà che lottò contro i manicomi

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Adriano Pallotta

Infermiere professionale conosciuto con l’appellativo di “rivoluzionario” Adriano Pallotta è scomparso all’età di 88 anni. E’ divenuto noto alle cronache per le sue testimonianze e le sue battaglie portate avanti sull’Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà dove aveva lavorato dal 1959 al 1997. La sua fu infatti una tenace lotta contro i manicomi per come erano concepiti all’epoca e a favore dei pazienti. E una volta in pensione si è adoperato affinché la memoria di quegli orrori non venisse dimenticata.

La storia

Dei tanti episodi riferiti alla sua vita si fa spesso menzione di quando vennero fatti “saltare” i lucchetti per far uscire per la prima volta i pazienti dalla struttura. Ma prima di allora si era reso protagonista di gesti “rivoluzionari” come quando guidò un piccolo nuvolo di medici cambiando la serratura del cancello facendo sparire l’unica chiave con l’ausilio di un collega. Un atto che gli costò anche l’arresto, anche se poi non andò in prigione.

In un’intervista a Il Riformista Pallotta spiegò:

Ho visto morire tanta gente lì dentro. Ho visto fare molti elettroschock a pazienti svegli. Io mi sentivo un secondino, non un infermiere“.

L’ex infermiere si interessò al lavoro di Basaglia, a cui si deve l’omonima legge che riformò l’ordinamento degli Istituti Psichiatrici. Quegli anni, dal ’74 al ’78, furono difficili.

“Quello che mi dispiaceva di più era che i pazienti seviziati, quasi uccisi, una volta liberati al Santa Maria della Pietà ci volevano tornare. Gli mancava il manicomio”, raccontò.

Perché molti, raccontava Pallotta, era stata “l’unica casa” e “magari entrati da bambini, non avevano conosciuto altro a parte quell’orrore”. L’ultimo paziente ha lasciato la struttura nel 1999. Oggi il Santa Maria della Pietà è nelle disponibilità della Asl Roma 1. 

Le testimonianze 

In tanti in queste ore che lo hanno voluto ricordare. Scrive ad esempio oggi Massimiliano Taggi, docente romano. “Pallotta fu tra i protagonisti della battaglia per aprire il manicomio e permettere a chi vi era rinchiuso di riconquistare una vita dignitosa. Fu lui ad arrampicarsi su una scala il 18 dicembre 1974 per tagliare la rete che divideva i padiglioni mentre un suo collega faceva sparire per sempre la chiave di un portone”, scrive l’insegnante.

“Adriano è stato un faro per tanti, per la sua natura ed i suoi modi uno di famiglia. Dovrebbe essere ricordato come un grande rivoluzionario, uno che il mondo l’ha cambiato davvero e che quel cambiamento l’ha raccontato regalando a chi lo ha ascoltato un’esperienza unica e fondativa di ciò che è stata, per noi, una sorta di religione civile. Uno a cui voler bene”. 
 

Il ricordo dell’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale

Tutta l’Unasam esprime dolore per la scomparsa di Adriano Pallotta storico infermiere del Santa Maria della Pietà di Roma e protagonista della lotta contro i manicomi. Ai suoi familiari l’abbraccio delle nostre famiglie”, si legge in un’altra nota.

Il documentario sul Santa Maria della Pietà

Nel ricordo dell’ex infermiere abbiamo contattato Raoul Garzia che sulla sua vita ha girato un documentario anni fa.

“Adriano è stato Infermiere per più di quarant’anni presso il “Santa Maria della Pietà”, l’ex manicomio di Roma. Dopo la chiusura definitiva del nosocomio, avvenuta nel 1999, ha speso tutto il suo tempo, con grande impegno e sacrificio, a mantenere viva la memoria storica del luogo raccontandoci storie, dinamiche e aneddoti”, racconta.

Che tipo di persona era?

“Era una persona di cuore e sempre disponibile, passava tutti i giorni a trovare i suoi “ex degenti” con cui aveva stretto un rapporto di amicizia e di profondo affetto. L’esperienza manicomiale lo aveva travolto e allo stesso tempo lo aveva reso un rivoluzionario. Ha attuato le teorie basagliane quando ancora i manicomi erano carceri”.
 
Lei ha realizzato anche un documentario sulla figura del medico. Qual è secondo lei uno dei passaggi più significativi?
 
“C’ è una ripresa in cui Adriano taglia una rete di recinzione di un padiglione per far uscire i degenti e farli passeggiare liberamente. Quel gesto gli causò non pochi problemi”.
 
C’è una frase che secondo lei meglio rappresenta chi è stato Adriano Pallotta?
 
“C’è una frase che mi ha sempre colpito ed è questa. ‘Il manicomio non va distrutto. Il manicomio va smontato pezzo per pezzo. Per poter capire cosa lo ha prodotto e non ripetere l’errore'”.

Quando ci saranno i funerali di Adriano Pallotta

Da quanto si apprende i funerali dell’ex infermiere Adriano Pallotta si terranno domani mattina, martedì 18 luglio 2022, alle 11.30 presso basilica ss. Pietro e Paolo all’EUR.

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