Ventidue i pulmini che questa notte sono stati divorati dalle fiamme a seguito di un incendio divampato all‘altezza del civico 2355, in località Dragona. Un rogo avvenuto a poca distanza da quello che ha invece visto coinvolte 16 auto delle Poste, andate completamente distrutte in viale Palmiro Togliatti e precisamente all’altezza del civico 1505. A seguito dei fatti gli interrogativi sulla matrice di tali eventi diventano sempre più legittimi e frequenti. In corso le indagini da parte degli investigatori che stanno adesso cercando di risalire all’identità dei responsabili. Nessuna pista di indagine esclusa, così come la possibilità che il rogo possa avere una natura dolosa.
L’incendio in via Ostiense e l’ipotesi di una matrice anarchica
I fatti sono avvenuti questa notte. L’allarme è stato fatto scattare dai residenti che, allarmati dalla presenza delle fiamme alte, hanno pensato bene di chiamare il NUE. Sul posto sono poi giunti i vigili del fuoco con ben 6 squadre e nella fattispecie, erano presenti: la 13A, l’AB13, AB 12, la 32A e l’Ab 32 più il funzionario di servizio. Fortunatamente nel rogo non risultano persone intossicate o ferite. Discorso diverso invece per i pulmini che sono stati gravemente danneggiati dalle fiamme. I responsabili dei fatti non sono noti ma la polizia sta indagando per fare chiarezza sull’accaduto, i cui contorni restano poco chiari. Al momento non è esclusa nessuna pista di indagine, nemmeno quella che possa trattarsi di rivendicazioni di matrice anarchica, dovute all’aggravarsi dello stato di salute del leader del movimento Alfredo Cospito, per il quale – da diverse settimane a questa parte – si chiede la revoca del 41 bis, regime detentivo al quale è sottoposto l’uomo.
La nota del Campidoglio
In merito all’accaduto si è espresso anche il Campidoglio con una nota: ‘Sono in corso gli accertamenti della Magistratura e dei Vigili del Fuoco sull’incendio di questa notte, in via Ostiense, che ha distrutto 22 pulmini adibiti al trasporto scolastico della società privata Tundo. Dai primi rilievi effettuati appare possibile la natura dolosa delle fiamme, innescate in diversi punti, ma è necessario attendere la fine delle indagini. Il sindaco Gualtieri è in contatto con il Questore di Roma e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco per conoscere l’esito degli accertamenti. I mezzi presenti all’interno del deposito privato non erano da tempo più utilizzati da Roma Capitale e la maggior parte di quelli andati distrutti era stata dismessa’.