Massacrato di botte dal branco. Calci e pugni con una furia tale da ridurlo in fin di vita. Lui, Gianluca, ragazzo di soli 17 anni, era stato ritrovato nei pressi della Nuvola di Fuksas a Roma, il 7 ottobre 2017. Portato in codice rosso in ospedale, era finito in coma. Accanto la famiglia, che pregava affinché si salvasse. Dopo ben due mesi al nosocomio San Camillo in rianimazione, i genitori del giovane hanno potuto riabbracciarlo e lui ha finalmente raccontato la verità.
La condanna a sei anni dal pestaggio
Vittima di pugni, calci e gravi lesioni personali, aveva provato a scappare dai suoi carnefici, G., L., P., tre ragazzi appena maggiorenni. Nel tentativo di salvarsi, però, era caduto per ben sette metri, riducendosi in fin di vita. Dopo il processo, sono arrivate le condanne per i tre, accusati di lesioni gravi in concorso, con pene che vanno da 9 mesi a 1 anno e 3 mesi di carcere, per l’aggressione avvenuta circa sei anni fa all’uscita di una nota discoteca nel quartiere Eur, a Roma. Secondo la ricostruzione dei fatti, tra l’ormai 23enne e i suoi tre aguzzini tutto sarebbe nato da alcuni complimenti che uno dei tre aggressori avrebbe rivolto alla cugina della vittima; dopo alcuni screzi all’interno del locale, i buttafuori avrebbero, poi, invitato i ragazzi a lasciare la struttura e, una volta fuori, sarebbe stato sferrato il primo pugno proprio ai danni di Gianluca.
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La ricostruzione dei fatti
Dopo aver ricevuto il colpo Gianluca aveva iniziato la sua fuga per potersi allontanare dal locale e dai tre ragazzi. Il giovanissimo, nella disperazione, aveva attraversato addirittura la trafficata Via Cristoforo Colombo, arrivando nei pressi di una caserma dei Carabinieri e raggiungendo il Centro Congressi. Poi di lui si erano perse le tracce. Un vuoto di alcune ore, durante le quali era avvenuto il pestaggio. La scomparsa venne ufficializzata solo qualche ora dopo, alle 4:30 del mattino. Il ragazzo, ormai, da qualche ora era divenuto irraggiungibile. Il giorno successivo, dopo diverse ricerche in zona Eur, venne finalmente ritrovato, in uno stato pietoso. Secondo le ricostruzioni, durante la fuga Gianluca sarebbe caduto da un’altezza di sette metri, perdendo conoscenza e andando in stato comatoso. La madre e il padre del giovane hanno atteso due mesi prima di poter tirare un sospiro di sollievo e riavere con loro il proprio figlio.
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